Cronache

Coronavirus, Gimbe: contagi stabili, in Lombardia oltre il 57% dei contagi

Cala la pressione sugli ospedali. L'Emilia-Romagna regione con il maggiore incremento per 100mila abitanti

Coronavirus, Gimbe: contagi stabili, in Lombardia oltre il 57% dei contagi

La Fondazione Gimbe fornisce il quadro sulla situazione italiana per i contagi dell'ultimo periodo. Nell’ultima settimana sono stati 1.408 i casi di nuovi positivi al coronavirus "stabile rispetto alla settimana precedente" ma con un minor numero di tamponi effettuati. Cala la "pressione sugli ospedali: al 21 luglio i pazienti ricoverati con sintomi (732) e, soprattutto, quelli in terapia intensiva (49) sono ormai un numero esiguo" ma "i numeri trasmessi da alcune Regioni spesso sono sottostimati". A fronte della stabilità nell’aumento dei nuovi casi diagnosticati "nell’ultima settimana rispetto alla precedente (+20) - aggiunge la Fondazione commentando i suoi dati - si documentano ampie variazioni regionali: in 8 Regioni i casi sono in riduzione, in 11 in aumento e in 2 sono stabili. Svettano l’incremento dei casi in Veneto (+172) e la riduzione in Lombardia (-184) e si rilevano moderate variazioni in aumento in Liguria (+44), Toscana (+30) e Campania (+28) e in riduzione nel Lazio (-46) e in Piemonte (-35)".

Emilia-Romagna regione con il maggiore incremento per 100mila abitanti

La Fondazione effettua anche un analisi territoriale: "Abbiamo valutato la distribuzione geografica dei 12.248 casi attivi al 21 luglio, ovvero i casi 'attualmente positivi' secondo la denominazione della Protezione Civile. Il 57,2% si concentra in Lombardia (7.010); un ulteriore 29,5% si distribuisce tra Emilia Romagna (1.297) Lazio (881), Piemonte (813), Veneto (624); i rimanenti 1.623 casi (13,3%) sono distribuiti in 16 Regioni e Province autonome". Le Regioni che nella settimana 15-21 luglio fanno registrare il maggior incremento per 100mila abitanti sono Emilia Romagna (5,99), Veneto (5,12), Liguria (5,09) e Lombardia (4,07). Il problema continuano a essere i nuovi focolai e i “casi di rientro” dall’estero.