Cronache

Coronavirus, Gratteri: "La mafia è già arrivata, ha anticipato lo Stato"

Il procuratore di Catanzaro: "Bisogna intervenire subito sull'uso del contante, prima che sia troppo tardi"

Coronavirus, Gratteri: "La mafia è già arrivata, ha anticipato lo Stato"

L'emergenza Coronavirus continua in Italia. E chi più di altri si sta approfittando di questa sitituazione sono le mafie, che sfruttando la crisi economica delle imprese stanno prendendo sempre più piede. L'allarme lo lancia il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri in un'intervista a La Stampa. "La ‘ndrangheta – dice Gratteri - è già arrivata prima dello Stato, nel mirino c’è il brand Italia. Le mafie hanno una liquidità sterminata che arriva dal narcotraffico e quindi investono. E’ un’occasione d’oro per riciclare il denaro, bisognerebbe intervenire sull’uso del cash, subito, prima che arrivi l’usuraio mafioso che è diverso da quello sui generis per intenderci".

"Partiamo - prosegue Gratteri - da ciò che è molto probabile avvenga subito, tenendo conto che non usciremo da questa situazione prima dell’estate 2021. Molti albergatori o ristoratori potranno contare su non più del 50% dei clienti che avevano prima. Alcuni sopravviveranno, altri saranno costretti a chiudere perché non reggeranno a questi numeri. E allora si rivolgeranno agli usurai. Quello mafioso non vuole scritture private o garanzie ufficiali. Praticherà interessi in alcuni casi concorrenziali persino con le banche perché il suo fine sarà rilevare l’attività e avere una nuova lavatrice di contanti".