Cronache

Coronavirus, i dati della app "Immuni" resteranno nelle memorie dei cellulari

Dietrofront del governo per garantire la privacy di chi deciderà di scaricare il dispositivo

Coronavirus, i dati della app "Immuni" resteranno nelle memorie dei cellulari

L'emergenza Coronavirus in Italia non permette ancora di mettersi alle spalle la crisi. Per questo la fase 2 sarà lenta e graduale e si dovrà ricorrere anche ad altri sistemi per contenere il contagio. Uno di questi sarà la app "Immuni", che attraverso il sistema bluetooth permetterà di mappare gli spostamenti delle persone a rischio, permettendo così l'intervento delle autorità competenti in zone mirate del Paese. C’è una novità importante sulla app scelta dal governo per tracciare i contatti delle persone e limitare il rischio di una seconda ondata di epidemia con la riapertura del Paese. Dopo giorni un po’ ondivaghi - si legge sul Corriere della Sera - la scelta è caduta sul sistema decentralizzato, scartando invece quello centralizzato.

I codici anonimi che indicano un dispositivo saranno conservati negli smartphone, non in un server centrale. E questo significa ridurre i rischi per la privacy che negli ultimi giorni sono stati l’argomento principale di chi sostiene che Immuni porterebbe a una schedatura di massa. Più che una scelta, però, si è trattato di un obbligo. Pochi giorni fa Apple e Google hanno presentato la loro Api, Application Program Interface, che farà girare tutte le soluzioni di tracciamento contatti. E che sarà compatibile solo con applicazioni che adottano proprio il sistema decentrato, peraltro già preferito da Bending Spoons. Il governo per l'efficacia dello strumento punta al 60% di downoload.