Cronache

Coronavirus, Inps: 2000 aziende fittizie hanno chiesto la cassa integrazione

Gli ispettori dell'Inps hanno scoperto la truffa, i settori coinvolti sono soprattutto turismo e ristorazione

Coronavirus, Inps: 2000 aziende fittizie hanno chiesto la Cassa integrazione

L'emergenza Coronavirus in Italia continua, anche se il Paese tenta faticosamente di ripartire. Molte persone, però, aspettano ancora i soldi della Cassa Integrazione dall'Inps, anche se il presidente Tridico ha rassicurato per i tempi: "entro venerdì saranno tutte saladate". Ma uno dei motivi che potrebbe aver rallentato questo iter, è stata anche la maxi truffa scoperta proprio dagli ispettori del sistema pensionistico. I dati raccolti dall’Inps - si legge su Repubblica - sulla base delle indagini condotte dalla Direzione centrale Antifrode raccontano che nei primi quattro mesi di quest’anno le denunce per ricorso alla Cassa integrazione senza che ce ne fossero le condizioni sono già 2.100, quasi equivalenti alle 2.300 dell’intero 2019. Lo ha rivelato ieri sera intervenendo a Zapping, su Radio Rai, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo: So che ci sono state delle segnalazioni di circa 2.000 creazioni di aziende fittizie e, sembrerebbe, assunzioni retroattive.

Sedici persone denunciate, - prosegue Repubblica - centomila euro sottratti, ma soprattutto «una fitta rete di prestazioni lavorative fittizie, o create ad arte per consentire ai beneficiari di usufruire dell’indennità di disoccupazione » scoperta pochissimi giorni fa dagli ispettori dall’Inps e dai Carabinieri nel Potentino. É solo uno dei tantissimi casi emersi di “truffe Covid- 19". A facilitare il moltiplicarsi delle truffe non solo l’estensione della Cig in deroga a moltissimi settori per i quali non era prevista, ma anche il vantaggio della motivazione “Covid-19”, che limita fortemente i controlli preventivi. I problemi maggiori, precisano fonti Inps, si concentrano nei settori del turismo e della ristorazione, seguiti da edilizia e agricoltura. Gli ispettori dell’Inps si sono imbattuti addirittura in aziende completamente fittizie, nate proprio per lucrare sulla Cig in deroga, o che già esistevano ma hanno assunto più lavoratori proprio per incassare la Cig.