Cronache

Coronavirus, sciopero metalmeccanici e chimici in Lombardia

Chimici e tessili della Lombardia scioperano il 25 marzo

Coronavirus: Conte, lavoriamo con sindacati ma decide governo

- "La concertazione degli anni 90 e' un periodo superato, la competenza delle decisioni spetta al governo. Questo e' il momento del confronto ma la porta per i sindacati e' sempre aperta". Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando del dialogo con i sindacati sulle attivita' produttive che rimangono chiuse per evitare il contagio da coronavirus. "Stiamo facendo degli aggiustamenti" con i sindacati che non sono rimasti soddisfatti della lista delle attivita' produttive che continuano a lavorare, "le filiere produttive sono molto integrate", riflette il premier. "Con i sindacati stiamo lavorando", spiega il presidente del Consiglio.  

Coronavirus, metalmeccanici Lombardia verso sciopero regionale

I metalmeccanici lombardi per domani hanno annunciato uno sciopero regionale con lo scopo di ottenere una modifica del Dpcm governativo sulle chiusure delle fabbriche, giudicato troppo blando. "Riteniamo che l’elenco dei settori indispensabili sia stato allargato eccessivamente - afferma una nota di Fiom, Fim e Uilm Lombardia - ricomprendendovi settori di dubbia importanza ed essenzialità. Contemporaneamente, il decreto assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture. Tutte scelte che piegano, ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo. Fiom, Fim e Uilm della Lombardia dichiarano, e sostengono, fin da ora, ogni possibile azione di mobilitazione e contrasto per impedire che l'esercizio di questa scelta costringa lavoratrici e lavoratori di attività non strettamente indispensabili a dover continuare a recarsi al lavoro".

"L’elenco delle aziende essenziali - continua la nota - deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità: le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere e i loro dipendenti devono poter stare a casa! Per questo, nelle aziende appartenenti ai settori che non rispondono alle caratteristiche di attività essenziali e, in ogni caso, in tutti quei luoghi di lavoro dove non ricorrano le condizioni di sicurezza definite nel Protocollo condiviso del 14 marzo 2020, a partire dal 23 marzo 2020, si agirà con lo sciopero già dichiarato dalla categoria a livello nazionale il 20 marzo scorso. Fim, Fiom, Uilm Lombardia comunicheranno, nelle prossime ore, le modalità di uno sciopero regionale per modificare il decreto e tutelare la salute di tutti".

Coronavirus, chimici e tessili Lombardia scioperano il 25 marzo

I sindacati dei lavoratori dei settori chimici, tessile, dell'energia e della manifattura della Lombardia proclamano uno sciopero regionale il prossimo 25 marzo. A comunicarlo in una nota le segreterie Filctem, Femca e Uiltec. "Ci mobilitiamo per difendere la vita e la salute - riporta una nota -  il Decreto del governo tiene conto solo in misura parziale delle istanze che Cgil, Cisl e Uil hanno posto all'attenzione dell'Esecutivo; infatti molte attivita' non essenziali ne' indispensabili sono state inserite tra quelle che possono continuare a lavorare. L'aver inserito nelle attività d’impresa da considerare essenziali 
una serie di attività di vario genere che di essenziale non hanno nulla, depotenzia il decreto e crea l’effetto di ridurre ai minimi termini il numero delle lavoratrici e dei lavoratori che potranno “rimanere a casa’’"

"Per questo - continua la nota - anche cogliendo l’invito delle Segreterie Confederali Nazionali e Regionali, riteniamo necessario per chiedere la modifica del Decreto e tutelare la salute di tutti, dichiarare lo sciopero regionale il 25 marzo in tutte le aziende che non hanno produzioni essenziali e di pubblica utilità per le necessità del Paese e in tutti quei luoghi di lavoro dove non ricorrano le condizioni di sicurezza Chiediamo alle Associazioni Datoriali e alle Aziende di avere senso di responsabilità e di non determinare ulteriori tensioni ed esasperazioni tra i lavoratori. Pertanto auspichiamo l'utilizzo degli ammortizzatori sociali per consentire la fermata dei lavoratori".