Cronache
"Così ho preso Messina Denaro. Il pizzino del 6 dicembre e la messa di Natale"
Ros, il generale Angelosanto a fine mandato svela dettagli: "Ma su chi lo ha protetto davvero sappiamo ancora pochissimo"
Cattura Messina Denaro, il capo del Ros: "Ecco che cosa c'era a casa di sua sorella..."
Matteo Messina Denaro é morto ma sulla sua cattura ancora si sa troppo poco, tra chi dice che si sia consegnato e chi si complimenta con le forze di polizia per il blitz decisivo. Rompe il silenzio il generale del Ros Pasquale Angelosanto, il responsabile dell'operazione che ha portato all'arresto del boss della mafia dopo una latitanza di 30 anni. "Era in cima alla lista dei ricercati. Pure nel suo caso - dice Angelosanto a Il Corriere della Sera - è stato fondamentale investigare sul contesto e fare "terra bruciata" degli affiliati che gli ruotavano intorno. Noi come Arma, da soli o con altre forze di polizia, abbiamo arrestato più di 180 indagati e sequestrato beni per oltre 250 milioni. Queste cifre, cui vanno aggiunte quelle delle operazioni autonome delle altre polizie, dimostrano come lo Stato abbia ripreso il controllo del territorio nella provincia di Trapani".
Leggi anche: Strage di Brandizzo, un nuovo video cambia tutto. Operai avvisati del pericolo
Leggi anche: Vigile timbrava il cartellino in mutande. Ora riavrà il posto e gli arretrati
"L'accesso a casa della sorella - svela Angelosanto a Il Corriere - non fu casuale, bensì una decisione, presa insieme alla Procura, derivante dall’analisi svolta sulle numerose indagini, tra cui l’ultima che portò a 35 arresti, proprio a Campobello di Mazara, nel settembre 2022. Il mese e mezzo tra la scoperta del pizzino e la cattura l'ho vissuto molto male. Con la continua paura di commettere errori. Persino durante la messa di Natale non potei evitare di pensare alle mosse da seguire per non farci sfuggire il latitante. Ci stavamo avvicinando, ma bisognava evitare il minimo sbaglio. Negli ultimi tre giorni avevamo quasi la certezza che dietro il nome di Andrea Bonafede ci fosse Messina Denaro, ma finché lui non ha ammesso di esserlo non sono stato tranquillo. Poi la cattura e una soddisfazione indescrivibile, insieme all’improvviso calo di tutta la tensione accumulata". Angelosanto poi svela un dettaglio non trascurabile: "Tra chi ha protetto per tanti anni il latitante abbiamo individuato solo la cerchia più ristretta, c’è ancora tanto da scoprire. Sempre con lo stesso metodo. Il Ros non se ne andrà dalla provincia di Trapani".