Cronache
Costa Concordia, una superstite a Italia sì: “Noi vivi grazie a quell’angelo"
Di Francesco Fredella
“Era un ragazzo alto e bello. Stava salendo sulla scialuppa, ma ha fatto salire noi. Ci ha salvati”: con queste parole Antonella Bologna (una delle superstiti della tragedia della Costa Concordia) racconta a Italia sì il gesto eroico e pieno d’amore di Giuseppe Girolamo, il musicista della nave da crociera naufragata al largo del Giglio il 13 gennaio 2012. Giuseppe aveva 30 anni, non sapeva nuotare, non si è salvato quella notte.
Su Rai1 arriva il toccante racconto di Antonella, che dice: “Vorrei riabbracciare la famiglia di Giuseppe”.
La donna si trovava sulla nave in compagnia di suo marito, Sergio Leonardi, e i suoi figli gemelli di tre anni e mezzo: “Abbiamo sentito uno scossone e ho detto subito a mio marito che avevamo preso uno scoglio ma lui non mi ha creduto. C’è stato un black out, siamo andati in cabina per prendere dei maglioni nel buio. La luce è tornata, ci hanno fatto scendere al ponte quattro dove c’era una grande confusione. Avevo paura di perdere i miei due bambini che tenevo per mano insieme a mio marito. A un certo punto siamo arrivati vicino alla scialuppa di salvataggio, c’era un ragazzo, quello che ho riconosciuto nella foto", spiega Antonella a Marco Liorni.
Poi la donna riavvolge il nastro dei ricordi e racconta quella tragica notte. Antonella, commossa, spiega all’Italia il gesto d’amore di quel ragazzo: "Era alto, bello, con un po’ di barba e baffi, capelli lunghi neri. Stava per salire sulla scialuppa, poi quando ci ha visto ha fatto salire noi. Ci ha aiutato, poi è sparito. E dopo non ho più pensato a lui. Ho raccontato a una rivista religiosa che un ragazzo ci aveva salvato, ma non avevo capito che fosse Giuseppe Girolamo. Ho rilasciato la mia testimonianza agli inquirenti, quando mi avete mandato la foto l’ho riconosciuto. E' la persona che ci ha salvato, è il nostro angelo."
Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella pancia della nave un paio di mesi dopo il naufragio. La donna viva per miracolo, come la sua famiglia, lancia dunque un appello: "Vorrei abbracciare la sua famiglia che deve essere una famiglia speciale se ha cresciuto un ragazzo così. Su quella nave ognuno pensava per sé, altro che prima le donne e i bambini, era 'Mors tua vita mea'. Lui ha pensato a noi e questo non lo dimenticherò mai."
La famiglia di Giuseppe Girolamo dopo la trasmissione ha contattato la redazione di Italia Sì chiedendo di incontrare la famiglia salvata dal figlio. Con la testimonianza di Antonella Bologna si potrà istruire la pratica per il conferimento della medaglia d’oro civile alla memoria di Giuseppe Girolamo. Sembra che la famiglia del ragazzo abbia contattato Italia sì per incontrare la donna.