Cronache

Csm censura la pm Sinatra che accusò il collega Creazzo di molestie sessuali

di Eleonora Perego

Il suo legale: "Un grave arretramento nella difesa delle vittime di abusi in ambito lavorativo, che suscita grave allarme"

Il Csm “censura” Alessia Sinatra, la pm che si lamentava con Palamara del collega “porco” 

“La legge è uguale per tutti”. Ed è vero. Il prossimo presidente della Corte di Cassazione sarà una donna. Ed è vero. Ma questo ancora non basta, se ad essere in gioco è la parità di genere, e la lotta alla violenza sulle donne. Lo dimostra la sanzione disciplinare della “censura” inflitta alla pm antimafia di Palermo Alessia Sinatra, "colpevole"  di essersi lamentata con un amico - l'allora componente del Csm Luca Palamara – delle molestie sessuali subite da un collega, augurandosi che non sarebbe stato promosso.

Per la procura generale della Cassazione De Masellis andava assolta. Riconoscendo la gravità dei fatti, il precedente Csm nel 2021 aveva tolto due mesi di anzianità all’ex procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, autore delle molestie. Di diverso avviso, invece, è stato l’avvocato Fabio Pinelli, al vertice dell’attuale Csm, che con i togati ha condannato alla censura la Sinatra.

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Ancora una volta una vittima di abusi colpevolizzata. Per cosa? Nello specifico per aver tenuto un comportamento “gravemente scorretto” inviando alcuni messaggini (‘giurami che il porco cade subito’, ‘il mio gruppo non lo deve votare’) inviati a Palamara, quando Creazzo concorreva per l’incarico a procuratore di Roma e il Csm doveva decidere sulla nomina. Con il suo comportamento avrebbe, infatti, tentato di condizionare negativamente i consiglieri per una sorta di “rivincita morale” su di lui. Una tesi che il pm palermitano ha sempre respinto con forza, spiegando che il suo era uno sfogo privato con un amico e che il suo dolore per l’accaduto e il trauma vissuto non avrebbero certo potuto trovare soddisfazione nella sconfitta di Creazzo.

La vicenda, peraltro, venne fuori con il sequestro del cellulare dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara e l’esame delle chat che vi erano contenute, chat alla base del procedimento a carico di Alessia Sinatra ma di cui lei aveva sempre contestato in passato l’utilizzabilità anche ritenendo che la trascrizione che ne è stata fatta nell’incolpazione non fosse corretta.

Csm, censurata la pm Sinatra. Il legale: “Arretramento nella difesa delle vittime di abusi”

Dura la reazione alla censura dell'avvocato di Sinatra, Mario Serio: "La sentenza di condanna di una magistrata, già vittima di accertati abusi sessuali da parte di un collega, che aveva la sola colpa di avere in una conversazione privata - destinata a non essere divulgata e malgrado questo divenuta pubblica - reso manifesta la sua indignazione per la possibile promozione dell'autore del gesto e auspicato, in ambito egualmente privato, il mancato riconoscimento del successo professionale, segna un grave arretramento nella difesa delle vittime di abusi in ambito lavorativo e suscita grave allarme".

"Malgrado la motivata richiesta di assoluzione per la scarsa rilevanza del fatto formulata dalla Procura generale della Cassazione - prosegue l'avvocato - la sezione disciplinare del Csm ha condannato la donna magistrato ... evidentemente trascurando ciascuno degli argomenti difensivi e perfino l'accorata, toccante autodifesa dell'incolpata che ha spiegato il retroterra psicologico e il fine dei messaggi, che altro non rappresentavano se non uno sfogo segreto di una donna violata. È un precedente pericoloso sia sul piano giurisprudenziale sia sul piano del costume sociale che non potrà non toccare le corde della diffusa sensibilità femminile. Naturalmente - conclude Serio - l'auspicio è che la Cassazione, che finalmente sta per trovare al proprio vertice una prestigiosissima e coraggiosa presenza femminile, pronunci l'appropriata e definitiva parola di Giustizia ed equità".