Cronache
Cyberbullismo, app per difendere i giovani: ecco 'Bodyguard per le famiglie'
E' la rete di protezione digitale sviluppata da Bodyguard e BNP Paribas Cardif per difendere i più giovani dall’odio e dalla violenza sui social
In un mondo sempre più interconnesso, i social network rappresentano il presente e il futuro del nostro modo di comunicare, ma le nostre interazioni digitali comportano anche nuovi rischi. Secondo i dati UNESCO, sono ben 246 milioni le persone vittime di cyberbullismo in tutto il pianeta; un fenomeno che riguarda specialmente i più giovani. Proprio per questo BNP Paribas Cardif Italia, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], ha deciso di supportare la start-up a vocazione sociale Bodyguard - in collaborazione con FARE X BENE Onlus, associazione che sostiene promuove e tutela i diritti inviolabili della persona - nello sviluppo di “Bodyguard per le Famiglie”, una soluzione di cyberprotection che permette ai genitori di proteggere i figli in tempo reale da qualsiasi forma d’odio sui social network. Come? Con un’app, gratuita per i ragazzi, pensata per bloccare i contenuti violenti o discriminanti sui principali canali social e live streaming, e un sistema di allerta che invia via mail una notifica ai genitori in caso di contenuti nocivi o azioni di cyberbullismo contro il proprio figlio. Si tratta di una soluzione di moderazione unica, in grado di rilevare e bloccare il 90% dei contenuti di odio su molti social media, dove il cyberbullismo negli ultimi anni è aumentato esponenzialmente.
Il cyberbullismo è, infatti, un fenomeno in ascesa anche in Italia. Secondo la ricerca di BNP Paribas Cardif "Tecnologica, inclusiva e green: benvenuta Generazione Alpha!"[2], circa uno su dieci (9%) dei bambini da 5 a 10 anni si è imbattuto in episodi di questo tipo; un dato che diventa molto più preoccupante nella fascia d’età 8/10 anni (16%). I genitori lo combattono ricorrendo soprattutto al controllo dei dispositivi dei figli (l’84% dichiara di controllarli spesso) e all’utilizzo di software di parental control (il 39% li utilizza). Ancora poco diffuse, invece, le polizze assicurative ad hoc contro il cyberbullismo (l’88% dei genitori non le conosce). E gli adolescenti? Addirittura 1 ragazzo su due (52%) della Generazione Z (nati dal 1995 fino al 2010) ha ricevuto almeno un’offesa o un post violento[3]. In questo contesto, educare i giovani al corretto utilizzo di internet incoraggiando il dialogo tra genitori e figli può essere la chiave vincente per combattere il cyberbullismo.
È proprio per questo che BNP Paribas Cardif e Bodyguard hanno portato in Italia il primo servizio di cyberprotection ad impatto sociale con la volontà di estendere la protezione e la serenità della famiglia dalla vita reale a quella digitale, favorendo l’ascolto rispetto al puro controllo. Il tutto grazie all’algoritmo di Bodyguard che crea una rete di protezione attorno alla persona, bloccando, prima che vengano pubblicati, i contenuti violenti, discriminanti o che incitano all'odio, comprendendo anche gli errori ortografici, il linguaggio sms e le emoji. È il principio di base della Preventive Insurance, che previene e protegge prima che insorga il problema: un campo in cui BNP Paribas Cardif, da sempre attenta ai trend, ai bisogni e ai rischi emergenti nella vita digitale, è pioniera. Per poter adempiere a questa missione, la Compagnia ha trovato in Bodyguard, una realtà con già 50.000 utenti attivi in soli 3 anni di vita, il partner ideale, capace di analizzare ogni mese più di 5 milioni di commenti sui social supportati al momento: YouTube, Twitter, Instagram (solo profili Business), Twitch, e presto anche su altre piattaforme social.
Fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa è stata la collaborazione con l’associazione FARE X BENE Onlus, che BNP Paribas Cardif ha già sostenuto in occasione della campagna “Adotta uno Scolaro”, contribuendo ad acquistare e dotare decine di scuole dei device necessari alla didattica a distanza. L’associazione ha, infatti, fornito supporto nel miglioramento dell’algoritmo, grazie al coinvolgimento diretto di studenti italiani, e si impegna a contribuire alla diffusione dell’app attraverso la propria rete di scuole coinvolgendo nel processo un vasto network di professionisti legali e psicologi.
La soluzione “Bodyguard per le Famiglie”, che oggi è in fase di test attraverso il coinvolgimento dei collaboratori delle società del Gruppo BNP Paribas operanti in Italia che potranno provarlo nelle proprie famiglie, è offerta da BNP Paribas Cardif attraverso i propri partner con l’obiettivo di diventare in futuro parte di una soluzione di cyberprotection di più ampio respiro.
COME FUNZIONA
Il sistema “Bodyguard per le Famiglie” grazie alla sua interfaccia user-friendly è molto facile da utilizzare. Ai genitori basterà accedere al sito di Bodyguard e iscriversi pagando una piccola fee mensile di 1€ che gli permetterà di attivare il servizio. Una volta terminata la procedura riceveranno una mail con il link per scaricare l’app sul telefono del figlio. Installata l’applicazione sullo smartphone del bambino o dell’adolescente, i genitori riceveranno una notifica in caso di contenuti nocivi sia ricevuti che inviati e una newsletter con contenuti educativi sul tema cyberbullismo per accompagnarli in una migliore comprensione dei social network e facilitare il dialogo con i propri figli. L’app presenta diversi livelli di protezione, personalizzabili in base alle esigenze. Per i minori di 13 anni, la fascia d’età più delicata, la protezione sarà automaticamente impostata al massimo per tutte le categorie (insulti, minacce, trolling, body-shaming, razzismo, odio, ecc.) e i commenti ricevuti o prodotti saranno visibili al genitore. I ragazzi con più di 13 anni, invece, potranno modificare il livello di protezione a proprio piacimento, ma il genitore ne sarà informato con una notifica. Inoltre, i genitori non potranno visualizzare i contenuti pubblicati dal figlio maggiore di 13 anni sui social, ma riceveranno comunque una notifica nel caso in cui subiscano o siano promotori di messaggi offensivi. Non avranno, quindi, accesso diretto alla bacheca dei figli, ma verranno allertati in caso di contenuti d’odio. In nessun caso vengono tracciati messaggi privati su chat chiuse (es. Messenger, Whatsapp) una scelta che valorizza il concetto di supporto rispetto a quello del controllo. Si tratta quindi di un servizio pensato per essere attivato in piena consapevolezza da parte di tutta la famiglia.