Cronache

David Rossi, ferite incompatibili con caduta: "Picchiato fuori dall'ufficio"

La maxi perizia sulla morte del capo della comunicazione di Mps ribalta tutto. Mistero sulla sostanza biancastra ritrovata sotto le scarpe

Morte David Rossi, quella sostanza biancastra sulle scarpe

La morte di David Rossi si conferma un giallo senza fine. Sono passati quasi 10 anni da quel tragico 6 marzo 2013, quando il corpo del capo della comunicazione di Mps fu ritrovato senza vita sotto la finestra del suo ufficio a Siena. Il caso è stato frettolosamente bollato come suicidio ma da anni si susseguono indagini perchè sono troppe le cose che non tornano. Adesso è arrivata una nuova prova ufficiale, questa volta destinata davvero a ribaltare tutto. La maxi perizia - si legge sulla Verità - chiesta dalla commissione parlamentare d'inchiesta, ha stabilito che le tre ferite sulle braccia e soprattutto le sei al volto, non sono compatibili con la caduta. Con molta probabilità sono state inferte da altre persone.

Alla domanda - prosegue la Verità - posta ai medici legali sulla possibilità che si potesse trattare di "atti autolesionistici", la risposta è stata netta: "Lo possiamo escludere". Dalla testimonianza dell'allora tenente colonnello dei Ris, Davide Zavattaro che era presente nel suo ufficio dopo la morte di David Rossi emerge un altro particolare poco sottolineato: "Sulle scarpe - spiega Zavattaro - abbiamo trovato una sostanza biancastra che non era presente nel suo ufficio. Per il colonnello ci sarebbe stato un incontro con un'altra persona o più fuori dalla stanza e lì sarebbe avvenuto il pestaggio".