Cronache

Decreto Caivano: tanto fumo e niente arrosto. L'analisi del provvedimento

Di Jacopo Epifani

Conseguenze concrete? Prevedibilmente prossime allo zero

Aumento delle pene per i reati in materia di armi, sostanze stupefacenti e abbandono scolastico, responsabilizzazione dei genitori

Raddoppiata da due a quattro anni di reclusione la pena massima per il reato di “porto d’armi od oggetti atti ad offendere”, aumentate da due a tre anni di reclusione le pene per chi viola alcune ipotesi di Daspo urbano e da quattro a cinque anni di reclusione le pene per lo spaccio di lieve entità – annuncia trionfalmente il comunicato stampa. Conseguenze concrete? Prevedibilmente prossime allo zero. Nel caso di condanna a pena inferiore ai quattro anni di reclusione, infatti, il condannato per uno di questi reati può comunque ottenere l’affidamento in prova al servizio sociale ed evitare il carcere o la detenzione domiciliare. È vero che per l’ipotesi “lieve” di traffico di stupefacenti adesso è potenzialmente possibile la condanna a una pena superiore ai quattro anni, ma vale sempre ciò che abbiamo scritto sopra sul medio edittale.

Grande attenzione, infine, sulla previsione della pena della reclusione fino a due anni per i genitori dei minori che abbandonano o disertano la scuola (prima, era prevista la pena dell’ammenda fino a 30 euro).
Fermo restando che, salvo casi eccezionali, i genitori in carcere non ci entreranno, se tale modifica fosse confermata ne deriverebbe anche un’altra importante conseguenza: il reato si trasformerebbe, da contravvenzione a delitto, e sarebbe perciò tendenzialmente punibile solo a titolo di dolo (dunque se il genitore volontariamente sottrae o volontariamente permette al figlio di sottrarsi all’adempimento degli obblighi scolastici), mentre prima era punibile anche a titolo di colpa (quindi anche se il genitore avesse lasciato negligentemente ma involontariamente che il figlio non frequentasse la scuola).

Infine, non è riportato nel comunicato ma parrebbe sia possibile anche la privazione della potestà genitoriale per i genitori di minori condannati per associazione mafiosa: se i dati restassero quelli del 2017, una famiglia all’anno.

Tanto fumo e niente arr(e)sto.