Cronache
Deloitte: "L'Italia cambi passo sui fondi Ue per sostenere l'impatto pandemia"
Pompei: "Passare all'azione senza ripetere gli errori commessi in passato che vedono l'Italia fanalino di coda per l'assorbimento dei fondi strutturali 2019"
“Next Generation Eu rappresenta una sfida da vincere per sostenere l'impatto economico e sociale della pandemia, ma anche per guardare al futuro e trarre benefici da un approccio nuovo, sostenibile e resiliente. Adesso bisogna passare all’azione, senza ripetere gli errori commessi in passato che, come emerso dalla relazione annuale sull’esercizio finanziario della Corte dei conti europea, vedono l’Italia ancora fanalino di coda in Europa per l’assorbimento dei fondi strutturali Ue nel 2019, con poco più del 30% dei fondi spesi rispetto a una media europea del 40%. È un monito per cambiare passo e il nostro Paese deve saperlo cogliere.” Lo ha dichiarato Fabio Pompei, amministratore delegato di Deloitte Italia, aprendo la terza edizione della CFO Conference europea, iniziativa organizzata, quest’anno in forma digitale, in collaborazione con il Gruppo di Iniziativa italiana di Bruxelles per discutere e riflettere sulle prospettive economiche e sui necessari interventi pubblici di sostegno per il futuro delle aziende italiane ed europee.
“In questo scenario ribadisco l’impegno di Deloitte a fare la sua parte, a massimizzare gli sforzi per offrire un contributo tangibile al Paese con l’obiettivo di agevolare la sinergia tra pubblico e privato e guardare alle sfide attuali come a opportunità da cogliere in più settori strategici. La posta in palio è alta -ha detto l’ad di Deloitte- e ci spinge ancora di più a perseguire i propositi lanciati nel gennaio scorso con Impact for Italy, la strategia che persegue l’obiettivo di contribuire attivamente a rendere più competitivo il nostro Paese e ad esprimere tutto il suo potenziale di crescita. Faremo leva su una rete solida –con circa 7.700 professionisti e 8mila- e sui benefici di una presenza capillare sul territorio nazionale, attingendo all’esperienza e alle best practice rispetto a momenti di difficoltà già superati in passato”.
Nel corso dell’evento sono stati presentati i dati della CFO Survey, l’indagine svolta tra i direttori finanziari di 1.600 aziende in Italia e in d'Europa, tra la fine di agosto e i primi di ottobre. Tra i relatori presenti anche Elena Basile, Ambasciatrice d'Italia a Bruxelles; Mairead McGuinness, Commissaria europea per i servizi finanziari; Mario Nava, direttore generale della DG REFORM presso la Commissione europea; Paolo Magri, Vicepresidente Esecutivo dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica di Milano, Roberto Mannozzi, CFO del Gruppo Ferrovie e presidente di Andaf; Alberto Mazzola, presidente del Gruppo di Iniziativa italiana di Bruxelles e gli eurodeputati Patrizia Toia e Massimiliano.
“Le capacità tecniche di natura amministrativa e finanziaria -ha dichiarato Pompei- non bastano. Per i CFO italiani ed europei analizzare ed elaborare le informazioni è fondamentale al fine di definire strategie aziendali e strumenti migliori per supportare i vertici ai tempi della pandemia. Nelle condizioni in cui ci troviamo risulta complesso formulare attendibili previsioni macroeconomiche nel lungo periodo e tutto l’intero ecosistema imprenditoriale si ritrova a fare i conti con diverse variabili di non facile interpretazione. Tra queste, la durata e l’estensione del contagio, le politiche di sostegno dei singoli paesi e della comunità europea, i cambiamenti possibili delle scelte di spesa dei cittadini, che non possono non influire sulle politiche economiche e sulle strategie d’investimento delle imprese".