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Cronache
Depistaggio Borsellino: accuse prescritte per due poliziotti, assolto il terzo

Il tribunale ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla procura per il falso pentito Vincenzo Scarantino per calunnia e falsa testimonianza e in ordine alle dichiarazioni rese dai poliziotti Maurizio Zerilli, Angelo Tedesco, Vincenzo Maniscaldi e Giuseppe Di Gangi, in quanto testimoni sospettati di falsita' o reticenza.

"Aspetteremo di leggere le motivazioni per capire eventualmente quali sono gli aspetti che potranno costituire motivi d'appello", ha detto l'avvocato Fabio Trizzino che rappresenta i fratelli Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino. "Il Tribunale non ha accolto la nostra ricostruzione specie all'aggravante - ha aggiunto - e' una sentenza che va rispettata. Il dato che vorrei evidenziare e' che il dottore Bo e l'ispettore Mattei hanno commesso la calunnia. La prescrizione li salva perche' i fatti sono risalenti a quasi trent'anni fa, l'elemento della calunnia rimane". Una sentenza "che non ci soddisfa".

I nostri assistiti sono completamente estranei. Aspetteremo le motivazioni della sentenza per stabilire il da farsi", annunciano i legali degli imputati, che aggiungono: "Ritenere in questo processo che calunnia vi sia stata e nello stesso tempo assolvere Ribaudo significa che anche in questo processo Scarantino e' stato ritenuto un calunniatore".

Il fatto che "sia stata dichiarata la prescrizione non significa affatto che noi siamo in presenza di elementi certamente univoci rispetto alla responsabilita' di Bo e di Mattei. Dovremo analizzare le motivazioni della sentenza per comprendere qual e' il percorso motivazionale. Certamente e' stata esclusa l'aggravante. Quindi sotto questo aspetto per quanto riguarda l'agevolazione all'associazione criminale non c'e' alcun dubbio secondo questa ricostruzione che anche i nostri assistiti sul punto devono essere ritenuti estranei. Sul resto aspetteremo la motivazione della sentenza e anche se ci fosse un solo pelo che possa turbare l'onore, il decoro delle loro posizioni professionali in 40 anni di attivita', presenteremo appello e vedremo cosa ci sara' da fare".

i tre imputati dal '92 avevano fatto parte del pool investigativo "Falcone e Borsellino". All'epoca erano stretti collaboratori di Arnaldo La Barbera, capo della squadra mobile di Palermo, deceduto nel 2002. Erano chiamati a difendersi dall'accusa di calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra. I tre poliziotti erano accusati di aver contribuito a depistare le indagini su via D'Amelio costringendo Vincenzo Scarantino, a dichiarare il falso e ad accusare sette persone poi risultate estranee alla strage. Il dibattimento era iniziato il 5 novembre 2018, sono state celebrate 85 udienze, prodotte 4.900 pagine di trascrizioni e chiamati a deporre 112 testi.

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