Cronache
Dia, la mutazione delle mafie: ora si comportano come lobby
La relazione del secondo semestre 2022 fotografa una mafia silente, meno violenta e più manageriale. In rialzo l’associazionismo mafioso al Sud e nelle Isole
Dia, la "nuova" mafia: silente, manageriale e meno violenta. La ‘ndrangheta domina la scena
“Oggi le mafie riescono a cogliere le opportunità offerte dai fondi pubblici nazionali e comunitari (Recovery Fund e PNRR), dagli appalti ed erogazioni pubbliche: sono capaci di rigenerarsi continuamente penetrando nel metaverso, utilizzando comunicazioni criptate e il darkweb”: questa è la nuova mafia style 4.0 descritta nelle oltre 500 pagine della relazione del secondo semestre del 2022 pubblicata dalla Direzione investigativa antimafia.
Insomma, la nuova frontiera dell’establishment mafioso che varca i confini nazionali e punta alla globalizzazione, come ha già descritto il procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, nella sua ultima pubblicazione, “La ‘ndrangheta nel mondo”.
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Già, perché è proprio lei a dominare la scena del crimine mondiale come rileva anche la Dia, una picciotteria nata nell’Ottocento e che dal 1920 si chiama ‘ndrangheta, dal greco andragathía, uomo valoroso e coraggioso. E chi meglio di questi uomini d’onore sono stati in grado di mettersi al passo coi tempi di una società in continua evoluzione.
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“Gli elementi investigativi finora raccolti confermano che le organizzazioni criminali di tipo mafioso, nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, hanno implementato le capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, con strategie di silenziosa infiltrazione e con azioni corruttive e intimidatorie” si legge nella relazione della Dia.
“Oggi, le mafie preferiscono rivolgere le proprie attenzioni ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando della disponibilità di ingenti capitali accumulati con le tradizionali attività illecite” una lobby economico- imprenditoriale, insomma.
Mafia, obiettivo Pnrr e appalti pubblici
“Si tratta di ‘modi operandi’ dove si cerca sia di rafforzare i vincoli associativi mediante il perseguimento del profitto e la ricerca del consenso approfittando della forte sofferenza economica che caratterizza alcune aree, sia di stare al passo con le più avanzate strategie di investimento, riuscendo a cogliere anche le opportunità offerte dai fondi pubblici nazionali e comunitari (Recovery Fund e PNRR). Bisogna inoltre evidenziare che la soglia di vigilanza sugli appalti ed erogazioni pubbliche va massimizzata, non sarà sufficiente la sola azione di contrasto della neonata Procura Europea (EPPO).”
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Mafia style 4.0: metaverso e darkweb. Allarme riciclaggio
“Bisogna, quindi, adeguare gli strumenti tecnologici a disposizione delle agenzie di sicurezza alle nuove sfide nel contrasto alla criminalità organizzata, aumentare le capacità di penetrazione del metaverso, delle comunicazioni criptate e in generale del web (sia la rete internet che il darkweb) e in altri settori del mondo digitale meno conosciuti, perché le mafie sono capaci di rigenerarsi continuamente, perché hanno a loro disposizione tecnologie e tecnici di altissima specializzazione.”
Un allarme, quello della frequentazione assidua del darkweb, già lanciato nella relazione della Direzione centrale per i servizi antidroga e di cui Affari Italiani si è occupata.
“Nella comune consapevolezza che le future sfide si combatteranno nel mondo digitale (dark web, metaverso, criptovalute, ecc.), risulta dunque indispensabile ormai un intervento normativo sovranazionale che definisca l’attività dei fornitori di servizi online (OSP – Online Service Providers), rendendo fruibili alle forze di polizia i servizi criptati offerti agli utenti e disciplinando in maniera unitaria e puntuale nell’ambito dell’UE “le prove digitali”. Ciò consentirebbe di intervenire anche in quei Paesi che sono progressivamente diventati territori di interesse delle organizzazioni “mafia style”, per le lacune normative delle relative legislazioni anticrimine, che si rivelano meno stringenti soprattutto sotto il profilo del riciclaggio.”
Al riguardo, è doveroso citare, per esempio, la nuova normativa unionale antiriciclaggio - Direttiva UE 2015/849 – che prevede che i pagamenti in contanti di importo elevato si espongano sensibilmente al pericolo del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo e dunque ha fissato il limite a 10mila euro. Ma non tutti gli Stati si sono adeguati e i pagamenti superiori a tale cifra sono ancora permessi in Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Olanda.
La leadership mondiale della ‘ndrangheta
“La vocazione economico - imprenditoriale transnazionale, pur sempre con un indissolubile legame con il territorio d’origine, è maggiormente evidente per la ‘ndrangheta, che si è ritagliata un ruolo di leadership mondiale nell’ambito del narcotraffico, divenendo una vera e propria “holding” criminale di rilevantissimo spessore internazionale, in virtù delle relazioni privilegiate instaurate con i produttori di sostanze stupefacenti in America Latina.”
In continuità con i precedenti, anche il secondo semestre 2022 appare caratterizzato, con esclusione di taluni episodi cruenti registrati nel territorio napoletano e pugliese, da un limitato ricorso alla violenza o ad atti eclatanti anteposti, dagli stessi sodalizi mafiosi, a una silente e più conveniente penetrazione del tessuto economico imprenditoriale che generano ingenti profitti gradualmente immessi nei circuiti legali con conseguenti effetti distorsivi delle regolari dinamiche dei molteplici mercati.”
In aumento associazionismo mafioso nel Sud e nelle Isole e scambio elettorale mafioso
“Confrontando l’andamento della delittuosità nel secondo semestre 2022 con lo stesso periodo dell’anno precedente, emerge che per i reati collegati all’associazione di tipo mafioso e per delinquere, nonché ai delitti commessi con le circostanze di cui all’articolo 416 bis c.p., si rileva una tendenza al rialzo, in generale nel territorio nazionale, della fattispecie “associazione di tipo mafioso” con un deciso decremento della associazione per delinquere semplice.
“Comparandolo anche con le Regioni italiane, l’aumento dell’associazionismo mafioso è evidente solo in quelle del Sud e delle Isole, mentre la diminuzione dell’associazione per delinquere è distribuita in tutto il territorio nazionale.
Il rialzo generalizzato, nella Penisola, della fattispecie “associazione per la produzione e traffico di stupefacenti” è riconducibile al legame tra tale reato e gli ambienti anche non mafiosi e, in particolare, a quella moltitudine di aggregati criminali, anche non organizzati, costituiti da gruppi talvolta anche occasionali o la cui mafiosità non è ancora accertata. Anche gli omicidi e i tentati omicidi mafioso subiscono un decremento a livello nazionale, in ossequio alla citata tendenza delle consorterie ad evitare eclatanti azioni cruente per non suscitare riprovazione sociale e maggiore attenzione da parte delle Forze dell’ordine e della Magistratura. Come accennato, nelle sole regioni meridionali si registra l’aumento dei delitti commessi con circostanze previste dall’articolo 416 bis, nonché del reato di scambio elettorale politico mafioso.”