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Cronache
Donna trans aggredita, ora Granelli faccia un passo indietro
Donna presa a manganellate da quattro agenti a Milano. Il VIDEO choc

Siamo ben oltre il parossismo. L’allarme sicurezza, più presunto che vero visto che i reati sono sostanzialmente stabili da anni, ha generato un’ansia da prestazione che si è tradotta in una spettacolarizzazione degli interventi: in Stazione Centrale, dopo le 20, si assiste a uno stuolo di macchine di polizia e carabinieri, come chiesto dal sindaco Beppe Sala nell’incontro con il ministro Matteo Piantedosi. Il punto però è che se nella zona di Piazza Duca d’Aosta l’intervento è necessario perché il degrado è a livelli allarmanti, non si capisce come si possa concentrare una brutale violenza su una donna inerme.

Si attendono spiegazioni, urgenti, da parte dell’assessore Granelli. In Paesi civili e civilizzati probabilmente il membro della giunta Sala si sarebbe già quantomeno autosospeso, in attesa di fare chiarezza sulla vicenda. Ma nella Milano sempre più esclusiva – ma nel senso letterale del termine, che umilia e marginalizza chi non può permettersi gli affitti folli e i ristoranti patinati – si fa finta di niente. Viviamo di quell’imbarazzante fraintendimento per cui la sicurezza non è un tema di sinistra, che ha scelto di farselo scippare dalla destra e ora ne paga le conseguenze.

Pestare in modo così brutale una donna, per di più inerme, è da stato di polizia. Una macelleria messicana che non può essere più tollerata. Servirebbe un intervento forte da parte del sindaco Sala che ha, giustamente, definito l’avvenimento “un fatto veramente grave”. Ecco, è giunto il momento di provare un sentimento antico e nobilissimo: l’indignazione. Di fronte ai soprusi di chi crede che una divisa sia il lasciapassare per commettere nefandezze d’ogni tipo. Dopo i ripugnanti fatti del G8 di Genova del 2001 non si vogliono più vedere i manganelli usati su gente inerme. Serve una presa di coscienza. E magari qualche passo indietro da parte delle autorità preposte.

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