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Cronache
Dossieraggi, fari su Laudati. De Raho: "Le Sos non arrivano dall'Antimafia"
Federico Cafiero De Raho - Deputato del Movimento 5 Stelle ed ex Procuratore nazionale antimafia

Parte lesa o altro? Da chiarire il ruolo del magistrato Laudati

Il caso dossieraggio continua ad agitare l'estate dei politici italiani. Secondo il Corriere della Sera, ci sarà da chiarire il ruolo di Antonio Laudati, il magistrato mandato a dirigere la Procura di Bari quando esplose lo scandalo delle escort pugliesi. Come spiega il Corriere, "se l’inchiesta sul presunto dossieraggio «con notizie false» e «fughe di notizie» volte «a screditare il governo» denunciato dal ministro Guido Crosetto, è giunta a Perugia è perché il luogotenente della Guardia di Finanza accusato di accesso abusivo ai sistemi informatici per aver fatto centinaia di ricerche sul sistema Segnalazioni Operazioni sospette su politici e vip (alcune finite sui giornali) dipendeva da lui".

Sempre secondo il Corriere della Sera, "ai pubblici ministeri avrebbe detto che non erano dossier ma una vera e propria attività di indagine effettuata «su impulso» di Laudati. Il magistrato irpino smentisce. Lo ha fatto anche quando è stato interrogato come persona informata dei fatti. Ma l’inchiesta su cosa è accaduto al servizio Sos, dove lui stava terminando una carriera di alti e bassi, lo fa ripiombare al centro della scena".

Il Corriere della Sera lo definisce un déjà vu del 2009, quando decide "di affidarsi a una squadra di investigatori fedelissimi, diversi da coloro che hanno seguito le indagini che invece mette sotto inchiesta". Al che "viene accusato di aver voluto rallentare le indagini per favorire Berlusconi, impedendo che con la fine dell’inchiesta uscissero le registrazioni hard tra il premier e la escort Patrizia D’addario".  Alla fine viene assolto da tutte le accuse anche in secondo grado. 

De Raho: "Fughe di notizie? Non dalla mia procura antimafia"

Intanto parla Federico Cafiero De Raho, ex guida della procura nazionale antimafia e oggi deputato del M5s, in un'intervista a La Stampa. "La Procura nazionale antimafia non è un colabrodo, le Sos uscivano da altri canali", dice De Raho. "Appare gravissimo per il sospetto di utilizzo di elementi riservatissimi, ricavati dalle Sos, segnalazioni di operazioni sospette. Ma si sta facendo confusione su competenze e regole degli uffici che ne dispongono. Trattati come centrali di dossieraggi. Cosa totalmente falsa".

De Raho critica la reazione del governo alla vicenda: "Sembrano attribuire il dossieraggio al procuratore nazionale. Fuori dal mondo. Si parla di cose che non si conoscono. Molto raramente le Sos sui politici arrivano alla Procura nazionale. Solo quando riguardano un sospetto riciclaggio mafioso. Dunque se sono uscite, ciò è avvenuto utilizzando altri canali".

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