Cronache

Droga e telefonini nel carcere. Uilpa: “Da Nordio nessuna soluzione"

di Eleonora Perego

Affaritaliani.it ha interpellato Gennarino De Fazio, segretario generale, per fare il punto sulla situazione sempre più compromessa

Droga e telefoni in carcere a Salerno, De Fazio (Uilpa) ad Affari: "Nordio? Scopre l'acqua calda sui problemi dei penitenziari"

Suicidi, violenze e traffici. È lo stato dell’arte, preoccupante, delle carceri italiane. L’ultimo episodio solo oggi, quando la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria hanno eseguito ben 53 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, indagate a diverso titolo per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e all’introduzione nel carcere di Salerno di telefoni cellulari. Telefoni che venivano portati dentro durante i colloqui o tramite un lancio dall’esterno verso il campo sportivo interno al penitenziario, nascosti nei pacchi postali ma addirittura attraverso un drone. Secondo gli investigatori era stata creata una struttura criminale ben organizzata, con delle spedizioni punitive nei confronti di soggetti ivi detenuti che, per esempio, si rifiutavano di consentire l’utilizzo dei pacchi che gli stavano per arrivare come mezzo per l’introduzione di sostanze stupefacenti.

Affaritaliani.it ha interpellato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, per fare il punto sulla situazione carceraria sempre più compromessa.

Cosa ci dice questo ennesimo episodio accaduto a Salerno?

Che le carceri sono diventate sempre più piazze di spaccio e malaffare, per traffici di ogni genere. E dove ad essere incarcerata è sempre più spesso la legalità, oltre che i detenuti. Lo stesso attuale Procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, dichiarò che nelle carceri circolano così tanti telefonini che neppure si sequestrano più.