Cronache

E’ morto Nicola Caracciolo, intervistò Umberto II nell’esilio di Cascais

ANDREA CIANFERONI

Fratello di Marella Agnelli, fu l’unico ad intervistare Umberto di Savoia dal suo esilio in Portogallo. Fu anche inviato a Washington per la Stampa di Torino

Addio al giornalista Nicola Caracciolo, fratello di Marella Agnelli, moglie dell'Avvocato. Ambientalista e amante della Maremma, era sopprannominato "Principe di Capalbio"

Della partenza da Roma, e di come si svolse in maniera quasi rocambolesca, Umberto di Savoia, dal suo esilio a Villa Italia a Cascais, ne parlò durante un'intervista filmata con il giornalista Nicola Caracciolo nel 1979, poi trasmessa dalla Rai nel documentario "Il piccolo re", la storia di Vittorio Emanuele III. «Aver lasciato Roma in quel modo può essere stato uno sbaglio […] In quel modo, senza avvisare i ministri. E ancor adesso sono convinto che i ministri non abbiano avuto modo di raggiungere - non so - il re, oppure non aver potuto prendere le disposizioni. Si sarebbero svegliati la mattina […] e avrebbero potuto trovarsi i tedeschi in casa e rischiare veramente molto. Cosa che […] non accadde. Ma l'impressione che loro diedero fu molto sfavorevole, soprattutto al maresciallo Badoglio. L'impressione di essere stati dimenticati. Nella stessa intervista, alla domanda sul perché il governo avesse deciso di lasciare la capitale senza organizzare alcuna resistenza militare, disse: « Non c'era il mezzo di poter difendere Roma. E poi, se anche uno avesse potuto farlo, avrebbe dato ragione e agli alleati e ai tedeschi di reagire. E sappiamo in che modo avrebbero reagito. […] Avrebbero avuto ragione per bombardare. Se i tedeschi avessero fatto qualcosa su Roma, sarebbe stata la fine di Roma […] e poi era stata anche dichiarata città aperta. E poi c'era la questione della presenza del Papa. Il giornalista Nicola Caracciolo, fondatore e presidente del Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta e presidente Onorario di Italia Nostra, morto oggi a Roma all'età di 88 anni, era molto legato alla Maremma, tanto da scendere in piazza nel 2017 insieme all’attuale sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna contro il progetto dell'autostrada Tirrenica, che doveva collegare Roma alla Liguria passando dalla costa Maremmana. La Maremma, Capalbio ed in particolare Garavicchio, la tenuta di famiglia, era la sua grande passione, tanto da essere soprannominato dagli abitanti del luogo il “Principe di Capalbio”. Nato a Firenze il 19 maggio 1931, era il terzo figlio del principe Filippo Caracciolo di Castagneto e di Margaret Clarke. Suo fratello era Carlo Caracciolo, fondatore di "La Repubblica" con Eugenio Scalfari, e sua sorella Marella Caracciolo, moglie dell'Avvocato Agnelli. Alla morte della sorella, lo scorso anno, aveva dichiarato: "Spero che in altri luoghi il nostro rapporto possa rimanere vivo". Scrisse come corrispondente da Washington per il quotidiano La Stampa di Torino. Da sempre appassionato di Storia, realizzò le inchieste "Hitler e Mussolini: Gli anni degli incontri", "I 600 giorni di Salò"."Galeazzo Ciano una tragedia fascista",  "Succede un quarantotto". Oltre ad Umberto di Savoia, riuscì ad intervistare la Regina di Maggio, Maria Josè di Savoia, che si lasciò andare a dei ricordi personali, cosa che mai aveva fatto prima di allora. Era sposato con una collega, la giornalista Rossella Sleiter, inviata di Repubblica,  da cui ebbe i figli Marella (che si chiamava come la zia) sposata con il famoso scultore Sandro Chia e Filippo. Sempre per la Rai, curò insieme a Renzo De Felice, la serie "Il coraggio e la pietà", con interviste ai sopravvissuti dell’Olocausto tra cui il rabbino capo di Roma Elio Toaff.