Cronache
Elezioni Europee: l'ultra destra a Roma non esiste. Le periferie scelgono Lega
Elezioni, flop dell'ultra destra romana. Casapound e Forza Nuova esistono solo in tv
di Claudio Roma
Elezioni Europee, flop di Casapound e Forza Nuova: da Ostia a Torre Maura, passando per Casal Bruciato, la periferia di Roma preferisce la Lega. Il risultato delle urne boccia senza appello l'ultra destra: la marea nera non esiste.
Dallle rivolte anti-rom, con barricate contro le case popolari, fino alla protesta alla Sapienza per l'intervento di Mimmo Lucano, con più polizia che manifestanti. Il responso dell'urna elettorale spegne ogni sogno di gloria dell'ultra destra romana, che eppure aveva sperato in un qualche exploit favorito dalla ribalta mediatica delle settimane passate. A nulla sono servite le aperture di Tg e talk show, fuori dalla tv i partiti extra-parlamentari non esistono.
Su Roma e Provincia Casapound ha collezionato 8007 voti, appena lo 0,46%. Ancora peggio hanno fatto i compagni di Forza Nuova: 1826 voti, lo 0,11% del totale. Insomma, numeri da prefisso telefonico. Risultati in linea, decimale più o decimale meno, con i voti del Lazio: 12511 per Casapound, solo 2965 per Forza Nuova. Questi ultimi quasi “doppiati” dal Partito Pirata, che è aggiudicato 4556 voti.
I Municipi
Andando più nel dettaglio, scopriamo come l'ultra destra fallisce anche nei quartieri più periferici della Capitale. Quelle aree dove si concentrano i maggiori disagi, drenati in passato in voti all'M5S e rimasti fino ad oggi "vaganti". Nella roccaforte "nera" di Ostia, dove Casapound ha portato un consigliere in Municipio durante le ultime elezioni, il partito della tartaruga frecciata prende 510 voti: appena lo 0.61%. Un'emorraggia, rispetto al 9% del 2017. Appena 57 voti per Forza Nuova, lo 0,07%. Alla James Bond, per intederci.
Ma dove sono andati i voti del litorale romano "spariti" dalle mani di Casapound? Facile, sono confluiti nel 29,24% della Lega di Matteo Salvini. Un vero e proprio scippo in piena regola, che si ripete anche nel Municipio VI. Il territorio di Torre Maura e Torre Spaccata, detto per questo "delle Torri", vede infatti 409 voti per Casapound e 74 per Forza Nuova. La "guerra" a degrado, immigrati e rom premia ancora una volta invece la Lega, che si aggiudica il 26%.
E ancora, nel Municipio V, con il terriorio di Tor Sapienza martoriato dalla vicinanza del campo nomadi di via Salviati, il copione si ripete; Casapound allo 0,47, Forza Nuova allo 0,12%. Nuovo plebiscito, con percentuali bulgare, per l'ormai ex Lega Nord: 29,65%.
Altro quindi che paladini delle periferie, anche le aree più "calde" di Roma rifiutano l'estrema destra e scelgono invece il carro salviniano. La Lega pigliatutto saccheggia così anche i voti di Casapound e Forza Nuova, ai "fascisti del terzo millennio" restano blitz contro ambulanti e un po' di, sporadica, notorietà mediatica.