Erasmo D'Angelis dice che non c'è prevenzione idrogeologica
D'Angelis, tuttavia, era proprio a capo dell struttura di prevenzione di Palazzo Chigi
Gli ultimi tragici eventi legati al vento e ai temporali che hanno flagellato l’Italia ha riproposto l’annoso tema del dissesto idrogeologico del nostro Paese. Sono anni che se ne parla, ma i guai si ripresentano con metodica puntualità ad ogni autunno.
Ieri, Erasmo D’Angelis, a L’Aria che tira, su La 7, ha detto:
“Noi siamo abituati solo a gestire le emergenze, è questa la malattia italiana, non si prendono mai prevenzioni”.
Frase giustissima, peccato che D’Angelis sia stato responsabile per due volte di seguito proprio della struttura di missione sul dissesto idrogeologico presso Palazzo Chigi che Matteo Renzi aveva lanciato con fragore di grancassa come #italiasicura.
#italiasicura, ci aveva assicurato (scusate il gioco di parole voluto) il fiorentino, avrebbe messo magicamente tutto a posto ed infatti i risultati si vedono.
A guidare la struttura, come detto, era stato chiamato Erasmo D’Angelis, laureato in psicologia che ha un passato ambientalista e da giornalista a Il Manifesto e in Rai, ma anche politico e la sua carriera non è facilmente ricostruibile per i molti incarichi ricoperti.
Nel 2013 è stato sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti con il governo Letta mentre Matteo Renzi lo mette, appunto, nel 2014 a capo della struttura di missione sul dissesto idrogeologico. Nel 2015 diviene direttore de l’Unità dove fu rimosso a causa delle scarse vendite per tornare a Palazzo Chigi sempre a capo della struttura sul dissesto idrogeologico.
Una sorta di percorso protetto, insomma mentre i giornalisti non hanno avuto questo paracadute.
Uno dei primi atti del governo giallo-verde è stato quello di riportare -correttamente- al ministero dell’Ambiente la gestione del rischio idrogeologico.
D’Angelis risulta essere ancora segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, approdatovi sempre grazie Matteo Renzi.
Epica la sua dichiarazione per l’ultimo approdo: “C'era una missione delicata da svolgere e io mi sono reso disponibile".
Tornando alla dichiarazione di D’Angelis la domanda è: negli anni precedenti (a proposito della famosa “prevenzione”) cosa è stato fatto per risolvere il problema del dissesto idrogeologico? A guardare dalle tragedie che continuano ad avvenire la risposta è: nulla o comunque molto poco visto che il problema è ancora lì.
E quindi, forse allora l’hastag da utilizzare sarebbe dovuto essere #italiainsicura, così, tanto per restare nella realtà.
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