Cronache

Erba, "se ribaltano la condanna conseguenze gravi per il sistema giudiziario"

di Eleonora Perego

Ok all'istanza di revisione del processo, la criminologa forense Roberta Bruzzone parla con Affari: "Sorpresa ed emozionata per il risultato"

Strage di Erba, la criminologa Bruzzone parla con Affari

“Una giornata particolare”. Con queste parole la criminologa forense Roberta Bruzzone ha commentato su Affaritaliani.it la decisione della Corte d’Appello di Brescia di dichiarare ammissibile l’istanza di revisione del processo sulla strage di Erba. La sua è una delle consulenze tecniche (incentrata in particolare sulle tracce di sangue presenti sulla scena del crimine) che è confluita nella documentazione al vaglio della Corte.

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Bruzzone, diciamoci la verità, ve lo aspettavate?

“Sono piuttosto sorpresa ed emozionata per il risultato. Ora torniamo in aula, che è proprio quello che speravamo accadesse, anche se è probabile che l’attività dibattimentale durerà diversi mesi”.

Vi attende un percorso sicuramente lungo; ma mettiamo l’ipotesi che, alla fine, si giunga all’assoluzione di Olindo e Rosa…

Sicuramente, nel momento in cui dovessimo dimostrare che i due coniugi sono estranei ai fatti, questo avrebbe una serie di conseguenze molto gravi sull'intero sistema.

In che senso?

Si tratta (il delitto di Erba, ndr), di un caso di grande portata, dove ci sono state valutazioni giudiziarie e tecnico-scientifiche importanti. Le conseguenze di un ribaltamento dimostrerebbero che il sistema giudiziario, così per come è, evidentemente, non è in grado di scongiurare errori di questa portata. Non riesco a immaginare con assoluta precisione quelli che potrebbero essere gli sviluppi di questa storia. Ma è chiaro quantomeno che ci sarebbe l’amara scoperta dell’innocenza di due persone detenute ingiustamente per 18 anni.

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Secondo Lei cosa ha convinto i giudici della Corte d’Appello di Brescia, diversamente da tutti gli altri prima di loro?

Evidentemente, nonostante una serie di condizioni avverse, questi giudici hanno ritenuto che lo spazio per esaminare in modo più approfondito quanto abbiamo prodotto e sostenuto vi sia. Peraltro anche il sostituto procuratore Tarfusser, che per primo si è convinto di quanto da noi sostenuto, ha esaminato solo una parte di quanto in nostro possesso. E che porteremo all’attenzione della Corte d’Appello.

C’è quindi materiale inedito di cui neppure Tarfusser è a conoscenza?

Non posso sbilanciarmi su quanto abbiamo depositato, ma faremo sicuramente una conferenza stampa con l’avvocato Schembri.