Cronache

Ex Ilva, Fabio Riva è stato assolto. Niente bancarotta per l'ex proprietario

La sentenza arriva nel giorno del passaggio di proprietà dell'acciaieria di Taranto, da ArcelorMittal allo Stato, attraverso Invitalia di Arcuri

Ex Ilva, Fabio Riva è stato assolto. Niente bancarotta per l'ex proprietario

La seconda sezione della Corte d'Appello di Milano ha confermato l'assoluzione gia' stabilita nel primo grado di giudizio per Fabio Riva, l'ex vicepresidente dell'Ilva di Taranto. A chiedere l'assoluzione era stata anche la procuratrice generale di Milano, Celestina Gravina, nel processo di secondo grado sul crac del colosso siderurgico pugliese e in particolare dell'ex capogruppo Riva Fire. Fabio Riva era accusato di bancarotta fraudolenta, ma secondo la pg doveva essere assolto cosi' come gia' deciso dalla gup Livia Castellucci al termine del procedimento di primo grado. Gli altri componenti della dinastia Riva, Adriano e Nicola, erano gia' usciti dal procedimento patteggiando la pena rispettivamente a 2 anni e 6 mesi e 3 anni di carcere dopo che un precedente tentativo di patteggiamento era stato rigettato dal gup perche' la pena proposta era "non congrua" e dunque troppo bassa. Fabio Riva, dunque, era l'unico andato a processo nella vicenda.

La prima assoluzione era stata decisa il 5 luglio del 2019; oggi la conferma da parte del collegio di secondo grado, con i giudici Piffer, Gamacchio e Rinaldi. Nel corso del primo procedimento, Adriano Riva (fratello dell'ex patron dell'Ilva Emilio) e Nicola Riva avevano rinunciato formalmente a 1 miliardo e 200mila euro, prima di chiedere il patteggiamento. Si trattava dei soldi che erano stati rintracciati durante l'inchiesta milanese, condotta dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi, nell'isola-paradiso fiscale di Jersey; la richiesta da parte dell'accusa era stata di una condanna a oltre 5 anni. La stessa somma era stata poi reinvestita in "bonifiche ambientali" proprio nell'impianto di Taranto (che ora e' in mano al gruppo franco-indiano ArcelorMittal). Contro l'assoluzione in abbreviato, la Procura fece comunque ricorso, ma quando la palla e' passata alla procura generale, la valutazione accusatoria fu che "il fatto non sussiste".