Cronache

Fascicolo sanitario Ue? Regalo a Big pharma: i nostri dati un grande business

di Antonio Amorosi

La sanità in mano a Big Pharma e Big tech. Il profitto prima della salute, il profitto prima della privacy. Come la sanità digitale sta cambiando il mondo

Di sicuro il profitto viene prima della salute, il profitto viene prima della privacy

Chi avrà interesse a investire miliardi in qualcosa che non ha una ricaduta economica sul breve? Solo per capire come curare chi ne è stato colpito? E dove finiscono i dati dei cittadini? Saranno venduti al miglior offerente come è stato con i numeri telefonici o verranno protetti? Con una medicina in questo stato viene in mente quando nel 2015 sparirono 25.000 provette dei dati genetici dei sardi più longevi del mondo, conservate presso la Clinica oculistica dell'Ospedale San Giovanni di Dio a Cagliari. I Comuni sardi avevano partecipato alla ricerca per la realizzazione di un database genealogico della popolazione. Poi i dati finirono altrove. La notizia fece il giro del mondo e venne aperta un’inchiesta giudiziaria per furto.

Non a caso il Fascicolo sanitario elettronico e le piattaforme dati della sanità sono tra i nodi centrali del programma di digital transformation del Governo italiano. Il nostro PNRR investe circa 2,5 miliardi in sanità digitale. In particolare, 1,3 miliardi per creare un’infrastruttura dati (Fse) omogenea sul territorio nazionale e che raccolga tutta la storia clinica degli assistiti e 1 miliardo per attivare la telemedicina, ovvero erogare servizi sanitari digitali sulla base dell’infrastruttura dati. Gli Stati membri europei devono realizzare i Fascicoli sanitari dei cittadini europei, se vogliono i fondi.

Quando si parla di una mole imponente di dati si parla dell’industria del web. I colossi dell'informatica possono gestire la sanità tramite l'intelligenza artificiale. Sarà inevitabile che il sistema sanitario si appoggi sempre di più alle Big Tech, anche perché queste società stanno sempre più investendo nel settore creando business. Una sanità che passa dalle mani degli Stati alle case farmaceutiche e delle Big tech non è il futuro ma il presente che si dirama. Lo abbiamo constatato con la gestione della pandemia, dove la sintonia tra governi (sempre più deboli e impresentabili), case farmaceutiche e Big Tech è stata totale, tra norme di stampo ideologico e senza senso, obblighi, sanzioni, censure costruendo un contesto al quale è quasi impossibile sottrarsi.