Cronache
Fase 3 al via dal 3 giugno: ecco cosa prevede, cosa si potrà fare e cosa no
La fase 3 non sarà un ‘liberi tutti’: restano obblighi da rispettare come mascherina, guanti, distanziamento sociale, ma saremo più liberi negli spostamenti
La fase 3 prende il via dal 3 giugno, data da cui sarà possibile spostarsi tra regioni, ma sottostando a certe regole. Riaprono anche palestre, piscine, parchi divertimento, sempre nel rispetto del distanziamento sociale.
Rimarrà l'obbligo della prenotazione da parrucchieri, estetiste, ristoranti e palestre, e non si potrà rifiutare la misurazione della temperatura all'ingresso di questi esercizi, di negozi e centri commerciali e in genere nei luoghi pubblici. In alcuni contesti, inoltre, rimane obbligatorio l'uso di guanti.
Fuori casa resta l'obbligo di indossare le mascherine in luoghi affollati, in ambienti chiusi, sui mezzi pubblici e ovunque non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza. Ma in alcune regioni come la Lombardia la mascherina è obbligatoria anche all'aperto.
Riapertura di piscine, palestre e parchi divertimento
Per quanto riguarda le piscine, la “densità di affollamento” in vasca è di 1 persona ogni 7 metri quadrati, mentre nelle aree solarium ogni ombrellone deve avere 10 metri quadri di spazio. Nelle palestre, durante l’attività fisica, si dovrà tenere la distanza di 2 metri.
Sarà di nuovo possibile accedere ai parchi divertimento: per i parchi acquatici, si fa riferimento alle norme delle piscine, mentre nei parchi avventura si avrà particolare attenzione nell’uso e nella sanificazione di tutti quei dispositivi necessari per le attrazioni (per esempio cinghie e caschi nelle pareti di arrampicata. Per le attrazioni con posti a sedere, come le montagne russe, dovrà essere osservato il distanziamento minimo di un metro, salvo per i nuclei familiari e conviventi. Questi ultimi, anche nei ristoranti potranno sedersi al tavolo anche senza mantenere il metro di distanza.
Restano dei divieti consigliati anche nelle abitazioni private: sono infatti sconsigliati assembramenti e affollamenti in casa ma anche baci e abbracci con i parenti non conviventi, soprattutto nel caso di persone anziane.
Spostamenti tra regioni
Per quanto riguarda gli spostamenti interni all’Italia, saranno possibili tra tutte le regioni, che però potranno tenere traccia dei movimenti e conservare i dati per due settimane. I test sierologici, invece, potranno essere svolti solo su base volontaria, magari coinvolgendo gli albergatori e offrendoli ai clienti.
I governatori potranno firmare ordinanze restrittive e, in caso di nuovi focolai, delimitare delle “zone rosse”, ma in accordo con il governo e senza limitare la libertà di movimento dei cittadini.
Per quanto riguarda gli spostamenti, il primo controllo sarà effettuato al momento dell’imbarco, di aerei, navi o traghetti, con la misurazione della temperatura corporera, i passeggeri saranno tracciati con le generalità e dunque potranno essere contattati qualora si scoprisse che a bordo c’era una persona positiva al Covid-19. Se saranno accertati contatti diretti con chi si è ammalato, si dovrà entrare in quarantena.
All’arrivo, invece, sarà necessario compilare un modulo con tutte le informazioni relative a quanto accaduto prima del viaggio. Saranno le singole regioni a decidere che tipo di informazioni richiedere. Tutti i moduli potranno essere conservati solo per 14 giorni. Per i luoghi dove si può arrivare in treno o in macchina si sta pensando di delegare questa incombenza agli albergatori o comunque ai proprietari degli stabili in cui si alloggia.
Spostamenti in Europa
Dal 15 giugno, invece, sarà possibile spostarsi anche all’interno dell’Europa, ma ancora non è chiaro quali paesi riapriranno le frontiere. Le trattative sono ancora in corso con l'Unione Europea e tra i singoli stati, come tra Italia e Grecia.