Cronache

"Filippo non è pazzo. E ora è preoccupato della sua immagine pubblica"

di Eleonora Perego

Parla lo psichiatra clinico-forense Stefano Formaggi

Giulia Cecchettin, lo psichiatra forense ad Affari: "Filippo non è pazzo, e neppure borderline. L'incapacità di reggere le frustrazioni non può essere un alibi"

“Volevo farla finita, ma non ho trovato il coraggio”. Sono da brividi le prime dichiarazioni rilasciate da Filippo Turetta, attualmente rinchiuso in un carcere tedesco in attesa che venga eseguita l’estradizione in Italia per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Dichiarazioni che, a seconda delle diverse chiavi di lettura utilizzate, potrebbero aprire a scenari completamente differenti. Specialmente in un’ottica difensiva. Sì, perché il legale del 22enne imputato per il brutale assassinio della coetanea sembra stia valutando l’utilità di una perizia psichiatrica per Turetta, con l’obiettivo di ottenere uno sconto di pena legato all’incapacità di intendere e/o di volere. Una linea che non parrebbero disdegnare neppure i genitori di Filippo, che nelle ultime ore hanno prima dichiarato “impazzito” il figlio, per poi lanciare un assist a sostegno della medesima tesi. “Dovevamo preoccuparci perché dormiva insieme all’orsacchiotto?”.

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Che si tratti di coincidenze o di una vera e propria strategia montata ad hoc spetterà al giudice stabilirlo. Quello che è certo è che con il passare delle ore stanno aumentando gli elementi a disposizione degli inquirenti e – perché no – di un eventuale psichiatra forense – per ricostruire quanto elaborato da Turetta prima e durante il compimento dell’omicidio. E per rispondere alla domanda che tutti si stanno ponendo: Filippo, con la sua personalità e il suo vissuto, si può considerare come un “pazzo”? 

Affaritaliani.it ha cercato di capire come possa evolvere la situazione processuale del 22enne, soprattutto alla luce della piena confessione che sembra esser stata rilasciata da lui in carcere, e ha interpellato lo psichiatra forense Stefano Formaggi. 

I genitori di Filippo hanno ipotizzato che il figlio sia impazzito, e avvalorano questa tesi parlando della sua abitudine di "dormire con l’orsacchiotto”. Lei cosa ne pensa? Potrebbe essere una strategia montata ad hoc oppure è davvero un segnale di pazzia?
Dormire con l’orsacchiotto pensando a Giulia indica un legame di attaccamento intenso, ma non è certo un segnale di pazzia...

Lo stesso Turetta ha dicharato di avere pensato “più volte di farla finita” nel corso della sua fuga ma di non avere avuto il coraggio. Questa confessione pare molto lontana da un indice di pazzia...
Sì, concordo. Filippo sicuramente può avere un crollo narcisistico, visto che l’immagine di sè personale e pubblica è frantumata. Lui non regge la frustrazione, tuttavia non si preoccupa per il dolore che ha provocato a tante persone. Continua ancora a preoccuparsi soltanto di se stesso, della propria immagine.

Quindi dalle informazioni che abbiamo su come si è svolto il delitto potrebbero ricorrere le condizioni perché Filippo sia dichiarato incapace/parzialmente incapace di intendere e di volere?
Per le informazioni che abbiamo attualmente non vi è alcun elemento per ipotizzare una incapacità di intendere o volere.

Se venisse riscontrata la premeditazione, questa escluderebbe a prescindere un'incapacità di Turetta?
La premeditazione va valutata in relazione all’eventuale psicopatologia... ma in questo caso non appaiono elementi di psicopatologia evidenti.

L'avvocato di Filippo però sembrerebbe puntare proprio su una perizia psichiatrica. A che scopo?
L'avvocato difensore cerca ogni possibile attenuante, ma spesso è il legale stesso che suggerisce al proprio cliente di fingersi pazzo, se non ci pensa quest'ultimo.

Quale potrebbe essere, più realisticamente, una linea difensiva "vincente"?

Quella di sostenere un disturbo grave di personalità, ad esempio un disturbo borderline, che implica la difficoltà di controllare gli impulsi. Ritengo tuttavia anche tale ipotesi strumentale e non sostenuta dai dati attualmente in nostro possesso. Sicuramente l’incapacità di tollerare le frustrazioni - non essere amato e/o laurearsi dopo Giulia - in una personalità egocentrica e fragile può scatenare una aggressività estrema e sfociare in violenza fisica. Tuttavia questa non è una psicopatologia, è una mancanza di consapevolezza, di discernimento, una incapacità di relazionarsi con l’altro. L’amore non è basato su legami di attaccamento patologici: l’amore è basato sull’altruismo e la generosità.

Il famoso "patriarcato" e l'eventualità che la famiglia di Filippo sia considerabile "famiglia patriarcale" potrebbe influire sulla valutazione della condizione psichiatrica di Filippo?

La famiglia patriarcale di Filippo non incide sulla valutazione psichiatrica del ragazzo. Tuttavia la famiglia di Turetta rappresenta una famiglia italiana con i pregiudizi di molte famiglie italiane. La cultura del maschio dominante è appannaggio della comunità e della società, non della sua famiglia in particolare.