Cronache

Foggia, la confessione del panettiere: "Mia moglie in Maserati con l'amante"

Redazione

Le prime parole di Taulant Malaj: "Avevo il diavolo nel cervello". Ma poi aggiunge: "Ho visto mia moglie insieme al suo amante in Maserati"

Strage di Foggia, il panettiere killer aveva pianificato tutto. I dettagli

Continuano ad emergere inquietanti retroscena sulla strage compiuta da Taulant Malaj a Torremaggiore in provincia di Foggia, raccontati dallo stesso panettiere. A cominciare da quello che, a suo dire, gli ribolliva dentro tanto da accecarlo: "Non ho visto più niente, avevo il diavolo nel cervello". L'avvocato conosce il panettiere da anni: "Si rivolgeva a me per questioni amministrative. Veniva in studio con la moglie e Gessica, mi è sempre sembrato un uomo mite, lavorava di notte al forno, per me è inspiegabile ciò che ha fatto". La prima cosa che ha chiesto al suo legale: "Come sta Gessica? Sta bene?". E ha rivolto la stessa domanda, con insistenza, anche al magistrato che lo ha interrogato.

Secondo il fratello del presunto amante della moglie - prosegue il Messaggero - si trattava di un'ossessione reale solo nella testa di Taulant. "Non c'era niente di niente, - racconta Gianluca De Santis - mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola: a quell'ora Massimo dormiva ancora perché lui, che nel bar faceva di tutto, dal pasticcere al banconista, chiudeva il locale la sera tardi". Il fratello racconta i dettagli dell'agguato: "Per prendere l'ascensore doveva andare a destra, ma il cadavere era accasciato a sinistra, ai piedi della scalinata. Quindi si era appostato e lo ha chiamato. Mio fratello, che non aveva motivo di temere nulla, si è avvicinato ed è stato colpito con 21 coltellate, una alla gola e altre venti all'addome".