Foreign Fighters, la legge marziale per i terroristi islamici
Lara Bombonati, ventiseienne di Milano, convertitasi all'Islam e soprattutto al terrorismo internazionale
Partita, tornata, ripartita e ritornata tra l'Italia e la Siria, fra la pace e la guerra , fra il cristianesimo e il peggior terrorismo islamico.
Inserita in una rete criminale creata solo per uccidere il maggior numero di infedeli.
È la vita fatta da qualche anno da Lara Bombonati, ventiseienne di Milano, convertitasi all'Islam e soprattutto al terrorismo internazionale.
Una radicalizzata fedele agli assassini dell'Isis , vedova di un marito italiano di Trapani , pure lui terrorista morto in battaglia in Siria per difendere il regno del terrore.
FOREIGN FIGHTERS. NECESSARIE LEGGI SPECIALI
Ora la Bombonati è stata catturata dopo lunghe investigazioni che ne stanno approfondendo i movimenti e soprattutto le relazioni con i fanatici di Isis.
È accusata di terrorismo internazionale e probabilmente non si farà nemmeno un anno di prigione.
Semplicemente perchè la nostra legge penale, così come quelle degli altri paesi europei, non è forse preparata ad affrontare casi di questo tipo.
Così come i livelli di sicurezza si sono alzati velocemente dopo attentati a ripetizione, anche le leggi penali dovrebbero adeguarsi al momento.
Di fronte ad una situazione di guerra occorre, molto probabilmente, utilizzare leggi penali speciali, quasi una legge marziale.
FOREIGN FIGHTERS. UNA LEGGE MARZIALE
In fondo lo si è fatto e lo si fa con i crimini di mafia, il regime duro del 41 bis, ne è l'espressione più evidente.
Leggi speciali erano state introdotte pure ai tempi sanguinosi delle brigate rosse o delle stragi di matrice anarchica o fascista.
Un'italiana che si schiera in maniera dichiarata con un esercito che ha il solo scopo di distruggere l'Occidente e reitera il reato cercando pure di fare, nel proprio paese, propaganda al Califfato, dovrebbe essere accusata non solo di terrorismo internazionale ma pure di alto tradimento nei confronti dell'Italia.
In tempi ed epoche diverse ( quando magari il concetto di patria era qualcosa di sacro) un'accusa provata di alto tradimento prevedeva solo un tipo di pena. Un americano, un russo, o un cittadino degli emirati ad esempio, accusati di alto tradimento, verrebbero giudicati con rito immediato e se ritenuti colpevoli prenderebbero un 'fine pena mai'.
FOREIGN FIGHTERS. ACCUSATI DI ALTO TRADIMENTO
Ecco forse di fronte a situazioni gravi e dannatamente pericolose varrebbe la pena di usare mano pesante tralasciando un modus operandi equilibrato e giusto se utilizzato in democrazia e in condizioni e tempi normali e, soprattutto, nei confronti di persone 'normali' anche se dedite al crimine.
Nel caso di terroristi affiliati all'Isis o radicalizzati non stiamo parlando di persone normali ma di assassini psicopatici con in testa un unico desiderio: fare tabula rasa di tutto l'Occidente con tutti i suoi valori di libertà.
E di fronte a questo pazzo obiettivo non c' è possibilità alcuna di redenzione o comprensione ma solo l'esigenza primaria di difendersi per sopravvivere. Senza se e senza ma.