Cronache
Friuli, ragazzi dispersi nel fiume. Trovato il cellulare della 20enne
Riprendono le ricerche dei tre ragazzi dispersi, travolti dalla piena del fiume Natisone. I soccorritori hanno intercettato il segnale di uno dei cellulari
Friuli, ragazzi dispersi. Trovato il cellulare della 20enne
E' stato ritrovato il telefonino da cui era stato lanciato l'Sos al numero di emergenza 112 da parte dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone: appartiene a Patrizia Cormos, la ragazza di 20 anni che risulta dispersa. Il telefono cellulare era ancora custodito all'interno della borsa della giovane. Il cellulare è stato localizzato nella tarda mattinata nei pressi dell'argine del torrente, a poca distanza dal ponte Romano, grazie al sistema Life Seeker che consente - con un dispositivo montato su un drone - di agganciare e individuare la posizione delle celle telefoniche anche con il dispositivo spento.
Friuli, ragazzi dispersi nel fiume Natisone. L'abbraccio prima della piena. Rintracciato il segnale di un telefono
Riprendono le ricerche, anche con gli elicotteri, dei tre ragazzi dispersi, travolti dalla piena del fiume Natisone. I vigili del fuoco hanno mantenuto anche durante la notte un presidio nel campo base allestito a Premariacco, proseguendo le verifiche nella zona immediatamente a ridosso del ponte Romano. Da stamani, anche grazie a condizioni meteo migliori, sono in azione anche i droni della Protezione civile Fvg. A quasi 20 ore dalla scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, sia per la velocità dell'acqua, sia per l'ipotermia. Gli esperti sono persuasi che il fiume possa 'restituire' i corpi dei ragazzi perché il Natisone ha quello che è stato definito un carattere torrentizio estremo: a piene improvvise, come quella di ieri, fa seguito uno "sgonfiamento" altrettanto repentino, con portate d'acqua che improvvisamente si fanno esigue.
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I soccorritori hanno fatto sapere di aver intercettato il segnale di uno dei cellulari dei ragazzi. Per questa ragione, le ricerche si concentreranno ora in quella specifica zona, anche se non è certo che, nel disperato tentativo di sottrarsi alla piena, lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario. Si tratta comunque di un elemento utile a beneficio delle decine di soccorritori che stanno operando lungo il corso del torrente, dal ponte Romano fino alla confluenza con il fiume Torre, a propria volta emissario dell'Isonzo.
In quella zona ci sono diversi avvallamenti creati dalle piene del passato. La stradina che scende al fiume entra accanto a una piccola piattaforma e, poco dopo, proseguendo verso il ponte, il livello si abbassa tantissimo, per poi risalire e ritrovarsi sulla collinetta. E' lì, su una sorta di collinetta, che avevano deciso di fermarsi i tre ragazzi, come descrivono alcuni residenti di Premariacco che conoscono bene la zona e le "bizze" del fiume Natisone. Purtroppo, in pochi minuti questa conca si é riempita d'acqua e non sarebbero riusciti ad attraversarla perché sarebbero stati trascinati dalla corrente che era diventata immediatamente impetuosa, spiega un altro residente. Per il quale invece, "giustamente" le due ragazze e il giovane hanno chiamato e aspettato i soccorsi.
"Purtroppo il livello si é innalzato in maniera eccezionale in pochissimi minuti prima che i vigili del fuoco potessero approntare un sistema per agganciarli". Un fiume difficile il Natisone: qualche decina di metri più a valle c'è un punto in cui l'acqua, anche in condizioni normali, raggiunge i 15 metri di profondità e ci sono correnti e mulinelli che trascinano sul fondo e fanno incastrare tra i massi della forra. Quindi, "i tre ragazzi dovevano essere ignari del pericolo: solo i residenti conoscono le bizze del Natisone. Ieri mattina, quando sono scesi nel greto per fare delle fotografie, non c'erano avvisaglie di quanto sarebbe successo, l'accesso era sgombro e l'acqua, bassa e ancora calma, scorreva unicamente sul lato opposto a dove si trovavano loro".