Cronache

Furbetti del cartellino: 14 forestali denunciati per truffa in Calabria

In provincia di Cosenza, scovati e denunciati dai carabinieri 14 furbetti del cartellino

Furbetti del cartellino, denunciati 14 dipendenti della società Calabria Verde, la società che cura le forestazioni e le politiche della montagna.

Truffa aggravata e continuata ai danni dell'azienda pubblica regionale Calabria Verde. Queste le accuse a carico di 14 persone a cui i militari della compagnia Carabinieri di Rogliano (Cs), supportati da personale del comando provinciali di Cosenza, hanno notificato, nei Comuni di Rogliano, Domanico, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Marzi, Parenti, Paterno Calabro, Rende e Santo Stefano di Rogliano, avvisi di conclusione delle indagini preliminari emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza.

Dalle indagini sarebbero emerse responsabilità di un nutrito gruppo di "furbetti del cartellino" oltre che irregolarità amministrative nei confronti di diverse decine di altre persone.

Uscivabo per andare a fare la spesa o coltivare l'orto
I Carabinieri, per riscontrare le varie attività illecite, hanno fatto ricorso astrumenti tecnologici, consistenti in alcune videocamere ad altissima definizione collocate nei pressi dell’orologio marcatempo e nelle vicinanze di tutti gli ingressi della struttura, oltre che a metodi investigativi di tipo più tradizionale, costituiti in particolare da servizi di osservazione.Il connubio tra le diverse metodologie investigative adottate avrebbe portato i militari ad accertare non solo l’indebito allontanamento dal posto di lavoro degli indagati, ma anche a definire le diverse mansioni svolte, evidentemente non ricollegate ai loro “obblighi” di servizio.  
Gli assenteisti lasciavano il posto di lavoro per andare a fare la spesa in vari supermercati della zona, recarsi in un ufficio postale per pagare le bollette di casa, recarsi in campagna per coltivare il proprio orto o ancora per effettuare un consulto medico o portare l'auto dal meccanico o di trascorrere lunghe pause caffè nei bar vicini alla sede di servizio. In particolare, uno degli indagati era solito svolgere, nel corso delle missioni esterne dalla propria sede di servizio, la professione di antennista per un folto numero di clienti.Fra gli indagati figurano sia dirigenti della struttura sia addetti ai cantieri boschivi sparsi nella provincia di Cosenza. Le attività investigative condotte hanno portato aa documentare circa 3.800 ore di servizio non prestato, ma comunque regolarmente retribuito, effettuate nell’ambito di 950 episodi complessivamente individuati. Tutto questo per un controvalore economico che arriva a sfiorare i 70.000 euro di danno per l’ente pubblico regionale.