Cronache

Germania, "strategia del terrore" tedesca: governo crea falsi account nazisti

di Antonio Amorosi

Come creare gli estremisti a tavolino. Agenti infiltrati che per accreditarsi sobillano gli estremisti. Addirittura c'è chi ne è diventato leader

Germania, agenti infiltrati nei gruppi di estrema destra. Ma è l’extrema ratio o un sistema per manipolare e controllare le proteste? Accade anche in Italia?

Ronen Steinke, giornalista del Süddeutsche Zeitung, uno dei più importanti quotidiani tedeschi, ha pubblicato un’inchiesta sulle agenzie di intelligence del governo di Berlino che creano e gestiscono falsi account di nazisti e di estremisti di destra. Parliamo di agenti sotto copertura, con false identità che si infiltrano nei gruppi considerati nemici dello Stato e fin qui nulla di nuovo. Ma i dipendenti dell’ufficio statale per la protezione della Costituzione, si chiama così, oltre a fingersi estremisti e ad avere vite che non hanno commettono persino reati, aizzano e sobillano i veri estremisti. Hanno cioè spazi d’azione molto ampi.

Tutto per essere credibili ai loro occhi. L’obiettivo è guadagnarsi la fiducia dell’estrema destra ed essere così ammessi nelle loro chat room, potendo poi osservare i militanti da vicino. Gli agenti frequentano forum e chat Internet, in particolare l’App Telegram, una piattaforma nota per non censurare i contenuti, diventata il luogo di concentrazione degli estremisti oltre che di coloro che vogliono proteggere la propria privacy.

Si parla di centinaia di soggetti e di altrettante identità fittizie, anche se i numeri dei cosiddetti agenti virtuali del governo tedesco e i loro account non sono certi. Questo modo di procedere è a dir poco controverso spiega Ronen Steinke che oltre ad essere giornalista del Süddeutsche Zeitung è un esperto di diritto e ricercatore ospite presso il Fritz Bauer Institute for Holocaust Research. "Lo Stato può essere interessato alle opinioni politiche dei cittadini solo se il suo comportamento rispetta il diritto fondamentale alla libertà di espressione", ha affermato il professore di diritto costituzionale Hans Peter Bull.

Il professor Bull, intellettuale di orientamento socialdemocratico, ha rappresentato il governo federale nel noto processo per riconoscere l’incostituzionalità del partito politico di estrema destra NPD. Ma il processo si risolse negativamente per il governo. La Corte costituzionale federale tedesca respinse la tesi di Berlino perché l’NPD era stato troppo manipolato. Alcuni agenti sotto contratto con l'ufficio per la protezione della Costituzione avevano addirittura ricoperto incarichi dirigenziali nell’NPD ed erano al lavoro “sul campo” da più di vent'anni. La prova offerta per dimostrarne l’incostituzionalità è stata considerata contaminata a causa dell'alto livello di infiltrazione. “Un pericolo simile dovrebbe essere evitato”, ha spiegato il professore Bull.