Cronache
Giallo sul decreto sicurezza. Al Colle con una modifica. Il Viminale nega

La "sospensione del procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale" è diventata "procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale". E a cambiare non è soltanto il titolo dell'articolo 10 del decreto sicurezza, approvato il 24 settembre. Il testo non era ancora arrivato al Quirinale. Oggetto di molte critiche e dubbi di costituzionalità. Ora si scopre che ci sono state modifiche importanti rispetto a quella versione. E' giallo perchè il Viminale nega che vi siano state modifiche dopo il 24 settembre.
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Ma basta paragonare il testo uscito dal Cdm e quello diffuso oggi per verificare che l'articolo 10, quello che norma lo stop alla protezione internazionale a migranti che siano stati condannati, anche solo in primo grado, per una serie di reati, è stato "ammorbidito" probabilmente per evitare quelle obiezioni di incostituzionalità che avrebbero potuto pregiudicare la firma da parte del presidente della Repubblica. E dunque, se prima era prevista la sospensione della domanda di asilo e l'espulsione, dopo la condanna in primo grado, ora c'è un'accelerazione dell'esame davanti alla Commissione territoriale. Recita il nuovo testo: " Quando il richiedente asilo è sottoposto a procedimento penale ovvero è stato condannato anche con sentenza non definitiva, il questore ne dà tempestiva comunicazione alla Commissione territoriale competente che provvede nell'immediatezza all'audizione dell'interessato e adotta contestuale decisione". Dunque nessun automatismo nella sospensione del procedimento per il riconoscimento della protezione ma una valutazione della Commissione dopo l'audizione del migrante interessato.
Ma il Viminale insiste e afferma che le modifiche sono state apportate prima del Consiglio dei ministri del 24: "Nessuna modifica. Il testo non ha subito alcuna modifica dopo l'approvazione del Consiglio dei ministri. I contatti tecnici sono avvenuti prima del Cdm. Appare quindi improprio qualsiasi confronto con bozze redatte precedentemente e che il ministero dell'Interni non ha mai diffuso".
E poi c'è una modifica sollecitata dal Mef, come ammette lo stesso Viminale. "Verrà apportata una piccola modifica alla clausola finanziaria richiesta dal Ministero dell'Economia per la bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato". Nel testo definitivo, in diversi articoli, compare infatti la dicitura: "dall'attuazione delle disposizioni...non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica".
Dal Colle già nelle scorse settimane erano arrivate osservazioni sulla legittimità di alcune misure. "Il decreto verrà inviato al Colle un'ora dopo quello su Genova", aveva detto Salvini nei giorni scorsi. Evidentemente la gestione del testo è stata più lunga e complessa del previsto. I dubbi, in realtà, riguardavano l'intero impianto normativo. Ora bisognerà capire se le modifiche normative apportate saranno ritenute sufficienti per ottenere la controfirma e la promulgazione del testo. Al Quirinale hanno sempre spiegato che alla prima carica dello Stato spetta non certo un giudizio politico, ma di legittimità costituzionale.