Cronache
Girgenti Acque blitz: tra gli 84 indagati Miccichè: "Ho già chiarito tutto"

Contestata l’ipotesi di reato di violazione della legge sui finanziamenti elettorali da parte di enti pubblici e società
Girgenti Acque: 84 gli indagati nell'operazione "Waterloo" della procura agrigentina che ha colpito una associazione a delinquere. Anche il presidente dell'Ars
Tra gli indagati, secondo quanto si apprende, anche il presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè, il deputato parlamentare Francesco Scoma, e Giovanni Pitruzzella, ex presidente della Autorità garante di concorrenza e mercato. Miccichè, nella qualità di candidato per il partito Forza Italia alle elezioni regionali del 5 novembre 2017, e Scoma, nella qualità di suo mandatario, avevano ricevuto da Marco Campione e Pietro Arnone (questi ultimi due tra gli 8 fermati oggi) nella loro qualità, rispettivamente di presidente e legale della Girgenti Acque (e della controllata Hydortecne Srl) contributi elettorali per circa 30 mila euro (oltre 8 mila dal primo - 5 mila euro + 3.167,35 per spese di viaggi e soggiorni - e 25 mila dal secondo), in violazione a quanto previsto dall'articolo 7 della Legge 195/1974. Ossia senza la deliberazione dell’organo societario della Girgenti Acque S.P.A. e senza che i contributi fossero stati regolarmente iscritti nel bilancio della medesima società.
Il terzo comma colpisce chi corrisponde o riceve contributi in violazione dei divieti previsti, senza che sia intervenuta la deliberazione dell'organo societario o senza che il contributo o il finanziamento siano stati regolarmente iscritti nel bilancio della società stessa. Scoma, quale mandatario di Miccichè, avrebbe "dichiarato falsamente" di aver ricevuto un contributo elettorale di 5 mila euro, invece di 8.167 euro. A quelle cifre si aggiungono ulteriori 20 mila euro da una ditta del Gruppo Campione.
Miccichè aveva dichiarato le somme sul Rendiconto dei contributi e servizi ricevuti e delle spese elettorali per le elezioni regionali del 5 novembre 2017: "Girgenti acque Spa per 5 mila euro, Hydortecne Srl per 25 mila euro, Campione Industries Spa per 20 mila euro". Indagato pure Pitruzzella che per i magistrati "contribuiva concretamente, pur senza farne parte, al rafforzamento dell'associazione". Forte allora del suo ruolo di presidente della Autorità garante della concorrenza e del mercato, "si impegnava a compiere atti contrari ai suoi doveri d'ufficio a favore della Girgenti acque. Su richiesta di Campione avrebbe difeso "indebitamente gli interessi della società dinanzi al personale dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il servizio idrico, consegnando loro, informalmente, anche della documentazione proveniente della Spa, nella quale Campione, chiedeva la revisione del procedimento di approvazione delle tariffe del Servizio idrico integrato dell'Ato9 Agrigento e un incontro urgente con Aeegsi per esporre le proprie ragioni".
Pitruzzella "si impegnava a dare una mano a Campione ad acquisire informazioni utili sulla vendita di quote di Siciliacque (società che gestisce il cosiddetto sovrambito idrico, cioè le grandi condotte, le dighe e i potabilizzatori nella Regione Sicilia) presso la medesima Spa e in ambienti politici regionali", peraltro non potendo nel suo ruolo "esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale o di consulenza". In cambio riceveva "su ordine diretto di Campione 50.752 euro nel 2014 (pagamento effettuato dalla Girgenti acque il 21 ottobre 2014: somma documentata da una fattura del 20 ottobre 2014, emessa da Pitruzzella con causale Prestazioni professionali nei giudizi Acoset Spa contro Comune di Palma Montechiaro), e poi, 25.376 euro nel 2015, sempre dietro fattura per prestazioni professionali.
Miccichè: "Tutto già chiarito"
"Non ho nessuna preoccupazione, è una vicenda che ho chiarito già quando mi sono candidato. L'indagine riguarderebbe un finanziamento illecito in campagna elettorale, ma quando mi sono candidato ho consegnato tutte le carte all'Ars e lì risultano tutti i contributi che ho ricevuto, tra cui anche questo. Da parte mia è stato fatto tutto quello che andava fatto". Così all'Agenzia Press il presidente dell'Ars Miccichè, che risulta tra gli indagati nell'inchiesta giudiziaria relativa alla Girgenti Acque. "E' la prima volta che sono indagato in 27 anni di politica, non sono abituato, ma la cosa che mi fa più male è che mia figlia e mia moglie l'abbiano saputo prima di me. Che queste notizie si debbano avere dalla stampa e non dalle istituzioni è una cosa che dispiace". "Mi dispiace che anche Francesco Scoma sia indagato in qualcosa in cui lui non c'entra niente, per la sua pignoleria. Era il mio mandatario elettorale e per fortuna che c'era lui che ha consegnato tutti i documenti", sottolinea Miccichè.