Cronache
Governo Salvini, Gianni Tonelli: "Intesa Lega-M5s? Sì, se..."

Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) e neo eletto con la Lega alla Camera, apre al M5s in un'intervista ad Affaritaliani
Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) e neo eletto con la Lega alla Camera, apre al Movimento 5 Stelle in un'intervista ad Affaritaliani.it.
Gianni Tonelli, come si sta preparando alla sua prima esperienza da deputato con la Lega?
La motivazione per la quale mi sono candidato è poter proseguire e avere uno strumento migliore per la battaglia della sicurezza che sto portando avanti da tempo all'interno del nostro Paese. E' un problema di strumenti, dignità e tutela delle nostre divise.
Come andrà a finire? Ce la farete a governare?
Quei due o tre punti in più avrebbero fatto comodo. Serviva una campagna elettorale di un mese in più e credo che saremmo riusciti a penetrare maggiormente anche in alcune zone del Sud. Nonostante l'incertezza che c'è oggi io sono convintissimo che non si andrà a votare perché penso che la possibilità di un qualche accordo o intesa attorno al premierato di Matteo Salvini ci possa e ci debba essere.
C'è spazio per un'intesa con il Movimento 5 Stelle?
Il Movimento 5 Stelle deve trovare una mediazione interna rispetto a quelle che sono alcune frange estreme. Il Movimento ha come collante non tanto un programma quanto un dissenso verso quello che la classe dirigente del Paese oggi ha fatto. Un dissenso che anche io da segretario del Sap ho espresso più volte. Io ho sempre combattuto le disfunzioni di questo sistema, però è chiaro che devono trovare dei punti di mediazione su alcuni eccessi interni al M5s. Ma non escludo che comunque un sostegno a un governo a guida Lega possa arrivare da persone di buona volontà provenienti anche da altri schieramenti.
Però il M5s, per esempio, è storicamente schierato dalla parte dei No Tav. Come si fa a conciliare questa posizione contro le forze dell'ordine con la sua?
Esatto, penso proprio a questo. Più che nostro il problema in questo momento è proprio del Movimento 5 Stelle. Io sono estremamente fiducioso che possa prevalere quell'area moderata che vuole una gestione di buonsenso che si leghi a obiettivi comuni e non tanto quella frangia ideologizzata. E' un problema anche per loro. Questa credo che per loro sia la prima e l'ultima occasione. Sono convinto che se si dovesse andare a elezioni anticipate il risultato non sarebbe più quello di oggi e la Lega guadagnerebbe ancora di più a scapito anche del M5s. Al di là di questo credo che, visto che loro si sono posti come attori al di là dei cinismi e delle convenienze elettorali, debbano dimostrare di essere davvero un movimento di innovazione.
Possibile un accordo con il M5s anche sul tema immigrazione?
Come ho detto prima, su alcuni temi il M5s è fumoso perché il suo collante elettorale non è tanto il programma ma il dissenso. Sull'immigrazione nel corso del tempo hanno detto tutto e il contrario di tutto. Ma credo che se sono onesti e rispettosi della stragrande maggioranza dei loro elettori e degli italiani non possano sottrarsi dall'avvicinarsi alle posizioni della Lega.
Quali sarebbero le prime cose da fare in materia di sicurezza per un ipotetico governo a guida Lega?
Innanzitutto bisogna intervenire sul fronte pratico e ridare piena funzionalità a un apparato di sicurezza debilitato dai tagli. Ricordiamoci che mancano 50 mila uomini nelle forze dell'ordine e per esempio in Sicilia sono stati tolti 4 mila uomini all'"esercito" antimafia nel giro degli ultimi 10 anni. Poi c'è un lavoro da fare anche sul terreno normativo. C'è per esempio la mia battaglia storica sulle telecamere. Gli agenti sono prontissimi, anzi propongono, di andare incontro alle esigenze di trasparenza ma allo stesso tempo bisogna garantire una tutela e un'efficacia adeguata all'azione delle forze dell'ordine. Non è possibile vedere gente che accoltella poliziotti con accuse derubricate a una resistenza aggravata a pubblico ufficiale invece che la corretta accusa di tentato omicidio. E soprattutto non è possibile che per ogni asino che raglia gli agenti finiscano alla sbarra.
Che cosa ne pensa della riforma penitenziaria?
Ho definito questa riforma del sistema penitenziario come l'ultimo rantolo di un governo fatiscente che tutto ha avuto nelle sue priorità, tranne la tutela delle vittime di reati violenti. I decreti attuativi della riforma Orlando, che sulla carta vorrebbe riformare il sistema penitenziario, di fatto regala sconti di pena e benefici a pioggia.
@LorenzoLamperti