Cronache

Guidonia: guai a chi dà da mangiare ai cinghiali. Possono passeggiare digiuni

Cinghiali a passeggio tra le villette e vigili urbani di Guidonia distratti. La passeggiata domenicale di due esemplari scorretti. La storia

I cinghiali sono animali scorretti. Se valicano i prati del Comune di Roma per una passeggiata domenicale in un quartiere residenziale del Comune di Guidonia, si trasformano in un problema che parte dalla telefonata di un cittadino e finisce per diventare un problema di tre vigili urbani che se i cinghiali non li vedono “allora non possiamo intervenire”. Ma gli avvistamenti transitano per strani misteri della telefonia dal Numero Unico nazionale d'emergenza alla Questura di Roma.

E' domenica 2 maggio, primo giorni di sole dopo la riapertura alla vita dopo mesi di divieti di spostamento da un Comune all'altro. Dalla tenuta della Marcigliana, territorio iper protetto del Comune di Roma ma senza neanche una recinzione, una coppia di giovani cinghiali passa il confine: due salti sulla Nomentana e zac gli esemplari giovani si infilano nella zona residenziale di Parco Azzurro, l'enclave dove i cittadini si pagano da soli lo sfalcio dell'erba e le potature perché il Comune di Guidonia si limita solo ad incassare la tassa di proprietà sulle case e a garantire il ritiro dei rifiuti indifferenziati.

I due cinghiali – che sono animali scorretti e che quindi si beffano delle istituzioni – entrano nel parco e percorrono lato marciapiede e fronte pascolo, tre chilometri di via omonima sino a raggiungere beati e solitari la valletta, un'area degradante (ma non degradata) dove un gruppo di ragazzi gioca a pallone e prende il sole di maggio.

Un cittadino assiste alla passeggiata dei due mammiferi simil suini e decide di chiamare il 113, e all'operatore spiega sommariamente la situazione, e cioè che la strana coppia passata indisturbata davanti alle villette, urina in prossimità dei citofoni e prosegue indisturbata verso nuove avventure. “Attenda in linea” si sente rispondere, poi dall'altra parte “Questura di Roma, buonasera”. Come Questura di Roma, io volevo segnalare cinghiali a spasso ma a Guidonia, che c'entra Roma? Vabbè mi scusi chiamo i vigili di Guidonia”. E attacca. I cinghiali nel frattempo cercando un posto per un picnic base di bacche e ghiande. “Pronto vigili di Guidonia? Senta io sono a Parco Azzurro e da più di mezz'ora ci sono due cinghiali a spasso e chiedo che intervenga qualcuno”. Il vigili del centralino: “Ah, sì, grazie. Chiamo subito Roma Capitale”. Sempre il cittadino: “Scusi, perché chiama Roma Capitale? Se chiama Roma col lo stessi principio può chiamare anche Milano o Monza. Semmai deve chiamare l'Area Metropolitana di Roma...”.

Il resto della telefonata lo risparmiamo ai lettori perché potrebbe generare rigurgiti da pessima amministrazione della cosa pubblica e poi perché dopo 30 minuti abbondanti si vede all'orizzonte un'auto della Polizia Locale. Per chi vive a Parco Azzurro, è una specie di auto marziana, perché da quelle parti, le insegne sugli sportelli e le divise sono specie rarissime, quasi da proteggere.

Dunque, i vigili ci sono e anche in forze: scendono dall'auto, sorridono quasi divertiti e gettano lo sguardo tra i prati. Niente da fare, i cinghiali notoriamente sono scorretti e quando percepiscono il pericolo delle forze dell'ordine si mimetizzano tra i cespugli. Dunque, se i vigili non vedono i cinghiali, significa che non possono intervenire, perché se non ci sono “non possono fare nulla”.

Meglio ha fatto il giorno dopo il sindaco di GuidoniaMichel Barbetr. Con un'ordinanza degna di uno zar ha vietato a ogni cittadino “di fornire, in tutto il territorio comunale, alimenti, cibi o bevande di qualsiasi tipo ai cinghiali”. E in caso di avvistamenti ha ordinato di mantenere almeno 30 metri di distanza. Dunque, chi trova un cinghiale davanti la porta di casa ha due possibilità: o si barrica e fa finta di niente, oppure esce di corsa e si pone ad almeno 30 metri.