Cronache
"Ho la mente in fiamme e pensieri folli". Attacco di panico in diretta web
Viso pallido, le lacrime agli occhi: l’americano Casey Cahill, 27 anni, ha caricato sul suo canale Youtube il suo attacco di panico. In seicentomila hanno già visto il video del giovane sofferente che ha deciso di filmarsi e condividere online il suo dramma per far vedere a quante più persone la sua sofferenza. "Voglio fare questo video per mostrare che è un problema reale. Non posso farci nulla". A scatenare l'attacco filmato, spiega Casey, potrebbe essere stato il nuovo lavoro. "Ho la mente in fiamme, pensieri folli nella testa".
In base ai dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in Europa, quasi un terzo della popolazione (il 27% degli abitanti tra i 18 ed i 65 anni), ha sofferto almeno una volta del disturbo d’ansia. I segnali di un attacco d’ansia sono molteplici: tremori, tachicardia, difficoltà a respirare, sensazione di svenimento, paura di impazzire o sensazione di morte imminente, nausea, improvviso caldo o freddo, sensazione di distacco dalla realtà. L’importante è parlarne ed effettuare le giuste tecniche di rilassamento.
"Parlarne, comunicare sensazioni e timori, confrontarsi ed aprirsi agli altri e al mondo è il primo passo verso la liberazione dal macigno che incombe su chi soffre di attacchi di panico", dice Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente di Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) e direttore della Clinica dello stress. "Ancora oggi, ci si vergogna di ammettere di soffrire di attacchi di panico - osserva Vinciguerra - e il numero che emerge dai sondaggi potrebbe nasconderne uno assai maggiore. Sono la vergogna e la paura di avere qualcosa di strano: non ci permettono di chiedere aiuto, ma anche quando riusciamo a farlo non è detto che si riesca a trovare la risposta".