Il bazaar di droga, alcol e sigarette di contrabbando: 7 arresti a Foggia - Affaritaliani.it

Cronache

Il bazaar di droga, alcol e sigarette di contrabbando: 7 arresti a Foggia

Gli indagati si muovevano nonostante le restrizioni, dichiarando di farlo per motivi di lavoro. Ma hanno precedenti e hanno insospettito la Gdf

I Militari del Comando Provinciale di Foggia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, hanno eseguito, col supporto dell’elicottero della Sezione Aerea di Bari, un'ordinanza applicativa di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 7 soggetti residenti a Manfredonia, San Severo, Torremaggiore, Napoli e Rovigo. Tutti con precedenti e accusati, a vario titolo, di contrabbando di alcol e sigarette estere, nonché di detenzione e commercio di sostanze stupefacenti.

L’operazione arriva alla fine di complesse e prolungate indagini della Compagnia di Manfredonia, relative a un consolidato contrabbando di alcol in più province pugliesi, di sigarette di provenienza napoletana per la rivendita nella provincia di Foggia nonché di un significativo commercio illecito di stupefacenti, perlopiù cocaina, che dall’Alto Tavoliere approdava nel comune Sipontino.

L'inchiesta è partita da alcuni servizi di pattugliamento svolti dai finanzieri sulle principali rotabili che collegano Manfredonia ai comuni di San Giovanni Rotondo, San Severo, Torremaggiore, concentrando l’attenzione sul comportamento di alcuni soggetti con precedenti di polizia in materia di stupefacenti che, in piena pandemia, eludendo le norme per contenere il contagio, si spostavano tra i Comuni e oltre Regione, dichiaratamente per motivi di lavoro. Gli sviluppi investigativi hanno consentito di svelare, quasi subito, l’operatività dei soggetti pugliesi nell’approvvigionamento di alcol di contrabbando da destinare ad uso alimentare pur non presentandone le caratteristiche. Sono stati individuati e sequestrati 3 opifici illegali dove venivano stoccati i carichi di alcol di contrabbando per essere decolorato (tramite la tecnica di “sbiancamento”), imbottigliato e sigillato con fascette contraffatte dei Monopoli di Stato per poi essere piazzato sul mercato a danno della salute di ignari consumatori, ingannati sulla reale provenienza e genuinità del prodotto. Le modalità di occultamento e trasporto variavano a seconda della tipologia di prodotto che gli indagati volevano smerciare: l’alcol contrabbandato veniva stoccato all’interno di cisterne trainate da autoarticolati con targa estera e accompagnato da documentazione che attestava la diversa nomenclatura (antigelo o liquido disinfettante) del prodotto realmente trasportato, dati di destinatari inesistenti, date di trasporto errate e luoghi di destinazione della merce diversi da quello raggiunto. Quanto ala droga, questa veniva nascosta all’interno di ricambi per sanitari. Mentre le sigarette venivano trasportate come bagaglio al seguito dei passeggeri su autobus di linea interregionali oppure occultate su autovetture condotte da incensurati.