Il caporalato e il fallimento del sistema dei controlli
Il paradosso è che Cosmopol è stata anche "premiata" da Industria Felix come miglior azienda per la sua "crescita" nel 2022
Caporalato, dilaga il malcostume
L’operazione della Procura di Milano, che ha messo in luce fenomeni di caporalato nella Cosmopol S.p.a., è un nuovo tassello dell'ampio mosaico di sfruttamento dei lavoratori delle "sicurezze private". Cosmopol è gruppo molto significativo, che ha raggiunto un fatturato globale di circa 300 milioni di euro e detiene significative quote azionarie di più marchi blasonati del settore e, negli ultimi 6/7 anni, ha acquisito diverse grandi società del settore.
L'intervento giudiziario certifica, allora, il fallimento del sistema preventivo delle autorizzazioni e dei controlli, al cui vertice vi è un Ministero dell'interno che da sempre dorme sonni tranquilli, incapace di organizzarsi, vigilare efficacemente sul settore e di incidere in modo adeguato sul malcostume.
Peraltro, il cliché utilizzato è più o meno sempre lo stesso: subentro nella società, acquisizione di ramo d‘azienda, succhiando il pacchetto clienti ed i dipendenti necessari, i quali ultimi devono subire pesanti riduzioni dei loro trattamenti. Poi la messa in liquidazione della vecchia bad company, divenuta una scatola tossica e operativamente vuota.
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