Cronache
Il ruolo delle Società finanziarie regionali tra Recovery Fund e fondi europei
Arleo: "Semplificare le procedure di valutazione, rendicontazione ed erogazione in tempi rapidi dei finanziamenti ma allo stesso tempo maggiori controlli"".
Riuscirà il nostro Paese, che ha la maglia nera per la spesa dei fondi europei, a non perdere le opportunità che deriveranno dai fondi di Next Generation Ue? Quale il ruolo delle finanziarie regionali nella sfida delle procedure per i finanziamenti alle imprese con il Recovery Fund? Saranno questi i temi chiave del confronto organizzato da Competere.Eu in collaborazione con Anfir (Associazione nazionale finanziarie regionali) che si svolgerà martedì 21 luglio su Zoom..
L'evento si aprirà con l'intervento del segretario generale del network, Roberto Race, e l'introduzione del coordinatore dell’Osservatorio per la ricostruzione economica dopo Covid-19, Giuseppe Arleo,
del presidente Piccola Industria e vicepresidente di Confindustria, Carlo Robiglio, sulle richieste delle imprese e quello del Global Investment and Innovation Incentives Leader di Deloitte, Ranieri Villa, sulle best practices a livello internazionale.
Seguirà il confronto "Le regioni e la sfida del Recovery plan" a cui parteciperanno il presidente di Sviluppo Campania Mario Mustilli, il direttore generale di Puglia Sviluppo Antonio De Vito e il presidente di Anfir, Michele Vietti.
“Il ruolo delle Società finanziarie regionali- afferma Giuseppe Arleo- alla luce della sempre maggiore importanza del ruolo del governo locale delle Regioni è indispensabile al fine di incentivare il tessuto economico locale con politiche di incentivi mirate ai territori. È assolutamente coerente la scelta di affidare una parte degli incentivi alle Sfr al fine di avere una migliore e giusta allocazione dei fondi europei. Il mandato pubblicistico affidato è sicuramente diretto a creare coesione territoriale e a far emergere le migliori potenzialità presenti sui territori che, se gestite a livello centrale, potrebbero non essere colte appieno”.
"Le qualità, le competenze e le esperienze maturate negli anni dagli Istituti -continua Arleo- possono sicuramente aiutare il tessuto imprenditoriale in epoca pandemica ed essere ancora più incisivi rispetto ad una politica di incentivi centralistica. Sicuramente l'avere un background, anche in contributi a fondo perduto e non solo a tassi agevolati, rende le Sfr anche pronte ad andare verso le esigenze eccezionali del tessuto imprenditoriale in epoca Covid. Attenzione però a considerare le Sfr esclusivamente come società erogatrici, esse si occupano in maniera strategica anche della programmazione dei Fondi strutturali, Fondi di investimento ed altri, essendo sia coinvolti a valle ma anche come destinatari stessi di fondi per poi fare bandi di finanziamento per il tessuto imprenditoriale. In maniera strategica, quindi, le Sfr sono di importanza cruciale, anche alla luce di accordi strategici come quello fatto in Campania con Cassa Depositi e Prestiti oppure con organi sovranazionali quali Bei, Fei, in modo da attrarre in maniera più incisiva fondi che diversamente, in modo diretto, arriverebbero agli imprenditori in maniera molto più complessa e complicata”.
"Compito dell’Istituto -conclude Arleo- quindi, è quello di coniugare le esigenze del tessuto impresa con gli incentivi finanziari avendo, in maniera locale, sicuramente maggiori informazioni al fine di essere più incisivo possibile. Accanto a ciò è sicuramente necessario avere un approccio di “semplificazione”, aiutare le imprese significa anche adattare le procedure di valutazione, rendicontazione ed erogazione a tempi più rapidi non essendo più possibile aspettare mesi, o addirittura anni, prima di avere risultati concreti di approvazione di domande di finanziamento e poi, successivamente, aspettare ulteriore tempistica per le erogazioni. A monte, con un deciso adeguamento tecnologico, sarebbe opportuno mettere in rete tutti i dati sensibili in modo da avere subito riscontro immediato da parte delle Sfr e, laddove ciò non fosse possibile, adottare anche lo strumento delle autocertificazioni cercando in tal modo di velocizzare i tempi ma al tempo stesso adottare poi controlli a campione per i beneficiari di fondi pubblici."