Cronache

Coppia assassinata a Catania. Fermato un immigrato ivoriano

Un giovane è stato fermato ed emergono i primi particolari sul giallo dei due anziani trovati morti in casa a Palagonia, in provincia di Catania. Le vittime, Vincenzo Solano 68 anni e la moglie Mercedes Ibanez di 70, erano completamente nude. Alle finestre e alla porta di casa non stati trovati segni di scasso. L'ivoriano ospite del centro di accoglienza di Mineo, Kamara Mamadou, 18 anni, sospettato del duplice omicidio che aveva il telefonino e il computer di una delle vittime è stato fermato. Sentito dagli investigatori, in un primo momento ha dato una spiegazione. "Quegli oggetti - ha riferito alla polizia - li ho trovati sotto a un albero".
 
Una ricostruzione vagliata dalla squadra mobile di Catania che, insieme agli esperti della Scientifica, ha effettuato un delicato sopralluogo nella villetta della coppia. L'extracomunitario, ospite del Cara di Mineo, è indagato per ricettazione. Sul suo pantalone sono state trovate alcune tracce di sangue. Un elemento, anche questo, vagliato con attenzione. La squadra mobile ha passato al setaccio anche i tabulati telefonici dell'extracomunitario.
 
L'ivoriano aveva addosso anche i vestiti di Solano, visto che i suoi erano macchiati di sangue. Il riconoscimento degli indumenti è stato fatto dalle figlie delle vittime. Secondo la tesi dell'accusa il movente è un tentativo di rapina andata a male. Il provvedimento è stato firmato dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera.
 
"Il Cara di Mineo crea problemi che noi dobbiamo gestire con poco personale, facendo fronte all'emergenza - ha dichiarato Verzera -. E' stato un delitto efferato, macabro, con una scena del delitto incredibile. L'inchiesta non si è conclusa e la coordino io personalmente". L'ipotesi è che l'ivoriano non abbia agito da solo ma abbia avuto dei complici, altri extracomunitari che la polizia di Stato sta cercando di individuare.
 
La scoperta del duplice omicidio è stata fatta dalla polizia proprio dopo controlli sul ritrovamento di un telefonino rubato. L'uomo è stato massacrato, la moglie è stata lanciata dal balcone. Solano è morto dissanguato. La moglie è stata trovata sotto un balcone dal quale, presumibilmente, è stata scaraventata giù. Il duplice delitto è avvenuto al civico 211 di via Palermo a Palagonia, nella casa in cui i coniugi abitavano.

L'extracomunitario, originario della Costa d'Avorio, stava passando i controlli per rientrare al Centro di Mineo, ma è stato bloccato dalla polizia: nel borsone che aveva con sé gli agenti hanno trovato telefonini, un pc portatile e una telecamera. Hanno chiesto chiarimenti senza ottenerne. Sono così scattati i controlli su un cellulare e gli investigatori sono risaliti al proprietario e al suo indirizzo a Palagonia. Sul posto si è recata una pattuglia di carabinieri che ha trovato il corpo della donna nel cortile della villetta della coppia e quello dell'uomo in casa, massacrato. A Palagonia sono arrivati gli investigatori della squadra mobile della questura di Catania e del commissariato di Caltagirone per le indagini del caso.
 
"Sono sconvolto da questa tragica vicenda", dice un vicino di casa della famiglia Solano. In via Palermo, strada che taglia in due il paese della Piana di Catania, c'è un sole cocente e poche persone davanti alla villa. Alcuni automobilisti rallentano e poi vanno subito via. "Li conoscevo bene - aggiunge il vicino - erano persone perbene, assolutamente tranquille. Ieri sera fino all'una e mezza era tutto come sempre. Stamattina verso le 9 è arrivata una macchina dei carabinieri e abbiamo capito che c'era qualcosa che non andava, ma non potevamo immaginare mai che fosse una cosa così tragica. Abbiamo sentito dire - aggiunge - che possa essere coinvolto un extracomunitario, qui se ne vedono moltissimi, ma non era mai successa una cosa del genere".
 
"Erano brave persone, sempre tranquille. Stamattina alle 9 ho visto arrivare un'auto dei carabinieri e sono sceso", racconta un altro vicino di casa della coppia uccisa che abita nella zona di via Palermo. "Abbiamo saputo che ad uccidere potrebbe essere stato un immigrato - ha continuato di vicino di casa della famiglia Solano - qui da queste parti non e' mai accaduta una cosa del genere"
 
Tre giorni fa la provincia catanese era stata scossa da un altro delitto, che in un primo momento sembrava una rapina: a Biancavilla una donna aveva assassinato il marito colpendolo al cranio nel sonno e inscenando un assalto da parte di due banditi. Ma la sua ricostruzione era apparsa poco credibile agli investigatori, che dopo una notte di interrogatorio hanno ottenuto dalla donna la confessione.