Cronache

Impagnatiello, madre complice o vittima? Bruzzone: "Manipolata dal figlio"

di Eleonora Perego

Crescono i dubbi su Sabrina Paulis, madre dell'assassino di Giulia Tramontano. Su Affari l'analisi della crimonologa Bruzzone e dello psichiatra Crepet

Impagnatiello, la mamma Sabrina Paulis vittima o complice? Crepet ad Affari: "Dovrà rispondere a delle domande"

Più cauto Paolo Crepet, uno dei massimi esperti di psichiatria e sociologia in Italia e a livello internazionale, che ad Affari ha dichiarato: Il ruolo della madre è molto difficile da dipingere in questo momento, ma ci sono degli elementi che stanno emergendo dalle indagini. È evidente che tutta questa organizzazione di Impagnatiello sia difficilmente attribuibile a una persona sola. E la Procura si sta orientando nella ricerca di persone che possono eventualmente aver collaborato nel depistaggio. Non sarei stupito della cosa, visto anche come l’assassino è stato descritto dai pm, come un manipolatore. Non tanto per il delitto, quanto per quanto è avvenuto attorno al delitto”.

E aggiunge: “Un manipolatore è un manipolatore sempre e comunque. Se uno ha un tratto di personalità di un certo tipo così rimane, e tende a replicare quel tratto in tutte le sue relazioni affettive, lavorative, familiari … . Non possiamo giudicare la madre di Impagnatiello dall’intervista in sé e per sé, ma forse sta emergendo un quadro probatorio che dà adito a ipotesi diverse, e a tante domande. Se è vero che questa signora accompagnando il figlio si è informata sulla presenza di telecamere … beh questo è un indizio, e dovrà rispondere a delle domande dei magistrati. Questo atteggiamento fa sicuramente pensare”.

Crepet poi mette in evidenza un ulteriore dettaglio: “Inoltre ci sono altre figure che appaiono coinvolte in qualche modo, come il fratello di Impagnatiello, con cui l’assassino ha un buon rapporto, e il compagno della madre… . La domanda ovvia che la procura si è posta è se ci siano stati i tempi giusti per fare tutto da solo. Si può rispondere di sì, ma si può dubitare. Io mi farei tutte le domande possibili, anche quelle più sconcertanti. Perché qui tutto è sconcertante. E se, ribadisco se, questa persona si è fatta aiutare, è ovvio capire da chi. È ovvio rivolgersi alle persone più vicine a lui, non a un passante o a un amico”.

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