Cronache
"In terra ostile" di Boni Castellane, l'analisi del nostro presente distopico
Come dice il titolo, ormai viviamo in terra ostile, la vita quotidiana è invivibile, siamo schiavi senza possibilità di affrancamento,
Quando l’ultimo di noi dovesse scomparire, scomparirebbe l’homo sapiens per lasciare il posto a un suo simulacro, totalmente in balia del sovrano. Per questo, come ci ha insegnato Ernst Jünger, siamo pronti a tutto. Ma la grandezza di Boni Castellane va più in là: la nostra difesa deve essere astuta, dissimulata. La difesa organizzata fa il gioco del despota, crea un’illusione di democrazia, di possibilità di rivoluzione che al contrario manca completamente nel nostro presente. Mi torna in mente il monito di Giorgio Agamben: “Il lavoro che ci sta davanti può cominciare solo là dove tutto è perduto, senza compromessi e senza nostalgie”.
Soltanto il crollo del sistema di potere economico finanziario potrebbe consentire una ricostruzione della società su basi diverse o, in altre parole, saremo schiavi fino al giorno in cui tutto il mondo come lo conosciamo oggi crollerà di schianto. Non a caso, una simile visione di salvezza “in limine” porta molti cattolici (soprattutto tradizionalisti) a considerare il presente come l’inizio dell’Apocalisse.
Fino a quel momento (che Boni Castellane giustamente non menziona perché mancano del tutto le condizioni, non è un’ipotesi concreta, almeno per il momento, e io aggiungo che potrebbe diventarlo in caso di guerra nucleare, vera manifestazione dell’Apocalisse), il suggerimento è di farsi piccoli, vivere nel mondo ma furi dal mondo, riappropriandosi dell’arte, della filosofia e della teologia.
Una vita che riacquisti il significato originario, impostata sulla circolarità della natura, sulla famiglia (composta dagli antenati e dai viventi), sulla tradizione, sul recupero della Verità, anche storica e della realtà contrapposta alle sirene del metaverso.
Questa è esattamente la vita che io sto facendo dall’inizio della pandemia. Per questo ho scritto che Boni Castellane, chiunque egli sia, mi ha spiegato gli ultimi anni della mia vita! Per questo, consiglio a tutti di leggere In terra ostile. Non soltanto a noi dissidenti, ma proprio a tutti, perché ciascuno di noi ha il diritto di comprendere come sia diventato uno schiavo pur credendosi un uomo libero.