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Cronache
Invitalia, Visco jr patteggia due anni per corruzione. Ha ammesso le sue colpe
Gabriele Visco

Invitalia, Visco jr ammette tutto: due anni per corruzione e traffico di influenze

Gabriele Visco ha deciso di ammettere le sue responsabilità e ha patteggiato due anni di condanna per corruzione. Il 52enne figlio di Vincenzo, ex ministro delle Finanze nei governi Prodi e D’Alema, era finito agli arresti domiciliari a febbraio per un presunto giro di favori sfruttando il suo ruolo di manager di Invitalia. Visco, accusato anche di traffico di influenze, - riporta Il Corriere della Sera - ha ammesso le proprie responsabilità e fornito nuovi spunti investigativi al pm, accedendo così ai benefici della pena concordata.

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Agli atti - prosegue Il Corriere - ci sono i tentativi di Visco di entrare nelle grazie delle alte gerarchie vaticane tramite la ristrutturazione di chiese ed edifici religiosi col super bonus e quelli di agganciare, senza riscontri che ci sia riuscito, il ministro al Made in Italy, Adolfo Urso. Visco era entrato nell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa sotto la gestione di Domenico Arcuri, l'ex commissario per l'emergenza Covid. Nelle intercettazioni finite agli atti dell'inchiesta, Gabriele Visco parlava in codice, "portatemi la pasta" secondo i pm era un modo per farsi portare i soldi delle presunte mazzette.

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