Cronache

Kering, Pinault: "Tasse? In Italia protetti da anni". L'audio che svela tutto

"Questa cosa ci esploderà in faccia", lo avvertivano i suoi più stretti collaboratori. Il trucco della filiale nel Canton Ticino per pagare molto meno

Kering, Pinault: "Aspettiamo che cambino le leggi". Le intercettazioni

François-Henri Pinault, il patron di Kering, uno dei più grossi gruppi internazionali che opera nel settore del lusso, è finito nella bufera per un audio rubato durante una riunione con i vertici dell'azienda. Il colosso della moda con sede a Parigi, possiede marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni e Pomellato. "Quando guardiamo alle statistiche italiane - dice Pinault ai suoi collaboratori e lo riporta il Fatto Quotidiano - abbiamo la sensazione, per essere molto chiari, che Gucci sia protetta da anni. Non sappiamo come, ma abbiamo meno problemi degli altri, molti meno problemi, e non ne vediamo il motivo. Ci chiediamo: siamo protetti perché compriamo la protezione?". È il 4 febbraio 2016 quando François-Henri Pinault pronuncia queste parole negli uffici londinesi in presenza dei suoi tre più fidati collaboratori.

Le perquisizioni negli uffici di Gucci, quelle - prosegue il Fatto - che porteranno la Procura di Milano a scoperchiare la più grande contestazione fiscale mai avvenuta in Italia (chiusa con il versamento di 1,25 miliardi di euro da parte di Kering), inizieranno quasi due anni dopo questa riunione, a novembre del 2017. L'audio intercettato continua così, Pinault: "Per gruppi quotati come il nostro, il senso della storia, lo sappiamo bene a proposito di Cadempino e dell’Italia, è che non possiamo più giocare facendo ottimizzazione fiscale nei paradisi fiscali". Un suo collaboratore, Palus ribatte: "Ci esploderà in faccia". Pinault: "Per le cose che sono in corso, aspettiamo che le leggi passino e le rispetteremo, non anticipiamo le leggi". L’ong svizzera “Dé claration de Berne” ha pubblicato un rapporto per denunciare il trucco su cui Gucci fa affidamento da anni: usare il Canton Ticino per pagare meno tasse. Il report cita nello specifico il caso della Lgi, filiale svizzera di Gucci registrata nel comune di Cadempino. La stessa cittadina menzionata da Pinault negli audio della riunione di Londra.