Cronache
La coppia dell'acido riavrà il figlio: nessuno tolga i bambini alla famiglia
Nessuno tolga i bambini alla famiglia: due sentenze che regalano speranza
Due sentenze coraggiose, per certi versi innovative, prese in Cassazione dal Procuratore Generale di Roma, hanno definito senza se e senza ma che i figli non si devono togliere alla famiglia. Il primo caso si riferisce alla coppia di genitori ’nonni’, il marito di 67 anni e la moglie di 57, accusati ingiustamente di aver abbandonato la figlia in auto per 4 minuti. Dopo un calvario, sia dei genitori che della bambina stessa costretta alla vita in comunità, il giudice ha deciso che la piccola deve essere riaffidata ai genitori biologici.
LA COPPIA DELL’ACIDO RIAVRA’ IL FIGLIO. DUE SENTENZE CORAGGIOSE.
Il secondo ,più’ spinoso, fa riferimento al drammatico caso della ‘coppia dell’acido’ Martina Levato e Alexander Boettcher. Entrambi condannati a oltre 20 anni hanno perso il figlio, partorito in carcere, perché’ affidato su decisione del tribunale dei minori, a una famiglia esterna. Anche per loro il giudice ha deciso di revocare questo allontanamento e ha scelto di ridare il bimbo alla famiglia e nello specifico ai nonni. ‘ i figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi’ e’ stata la premessa alla decisione. Entrambe decisioni coraggiose e coerenti con quella parola che deve essere sempre al di sopra di ogni cosa, ossia la speranza.
LA COPPIA DELL’ACIDO RIAVRA’ IL FIGLIO. SOPRA OGNI COSA LA SPERANZA
Per i primi, la coppia di genitori anziani, la speranza di regalare gioia , nella loro terza fase della vita , ad un soggetto giovane e bisognoso di sicurezza. Per i secondi, la coppia di criminali, un punto di riferimento e di approdo per il futuro che li aiuti nel tempo a redimersi e , in un domani, a riprendersi una vita in libertà’ migliore. Cosi’ come detta il carcere quando considera la parola redenzione.
LA COPPIA DELL’ACIDO RIAVRA’ IL FIGLIO. IL PUSHER DI 6 ANNI
Decisioni difficili ma giuste rese ancora più’ complicate se si va a considerare i fatti di ogni giorno. Fatti che vedono i figli protagonisti e anelli deboli di realtà’ difficili e spesso malavitose. Basti pensare al bambino di 6 anni che a Catania era utilizzato dai clan come pusher per commercializzare la droga o alla due bimbe piccolissime abbandonate e malnutrite dal padre di origini rumene attratto dalle slot machine. Le analisi hanno rilevato nel loro sangue tracce di cocaina, forse ingerita attraverso il latte materno. In entrambi i casi i minori sono stati allontanati dalle famiglie. Ma proprio per questo risultano ancora più’ coraggiose le sentenze di Roma, che hanno saputo valutare caso per caso riuscendo ad affrancarsi dalle suggestioni di un quotidiano che non sembra avere limiti al peggio. Ma e’ anche con queste sentenze che un paese dimostra il suo grado di civiltà'.