Cronache
La nuova ecologia di sinistra a Londra: togliere ai poveri per dare ai ricchi
Abbattono le telecamere che controllano l’accesso a Londra, si chiamano Blade Runner. Hanno un basso reddito e non riescono ad entrare neanche per lavorare
L’aria pulita costa, Londra città modello eco... per ricchi. Rivolta dei poveri che per accedere alla città abbattono...
Per i poveri e le persone a basso reddito diventerà sempre più difficile, se non impossibile, circolare in auto nelle città. Simbolo di libertà e autonomia, l’automobile è diventata oggi un mezzo di trasporto per ricchi. Apripista di questa tendenza culturale che si sta insidiando anche in Italia, dove Bologna e Torino sono in prima linea (in tutto il capoluogo emiliano è obbligatorio viaggiare a 30 km orari e dall’1 gennaio sotto l’occhio di telecamere con la possibilità di essere multati) è Londra.
Dall' 8 aprile 2019 il sindaco laburista Sadiq Khan ha stabilito che per poter circolare nel centro con auto e furgoni è necessario viaggiare su veicoli di ultima generazione, considerati meno inquinanti di quelli a gas, diesel o a benzina, altrimenti si deve pagare una tassa giornaliera di 16 sterline (18,59 euro) che si aggiungono alle 15 di un’altra tassa, il Congestion Charge. E dal 29 agosto questa speciale area denominata Ultra Low Emission Zone, è stata allargata a tutta la City di Londra, un territorio davvero enorme che comprende anche i sobborghi esterni dove vivono più della metà dei 9 milioni di abitanti della capitale inglese.
I lavoratori e i cittadini che spesso sono costretti a recarsi nella città per lavoro, o a dover portare con sé oggetti non trasportabili in metropolitana (almeno a Londra c’è quella più grande al mondo), sono inferociti per la mazzata quotidiana da 31 sterline di tasse e hanno dato vita ad una vera e propria battaglia campale. Sostengono che queste misure servano solo a ingrossare le entrate degli enti pubblici, colpendo i più poveri. E’ nato così un gruppo spontaneo denominato Blade Runner, al quale si aderisce in forma anonima, semplicemente ripentendo le azioni di vandalismo o smontaggio che distruggono o disconnettono le telecamere inserite sul territorio per controllare gli accessi all’area.
Decine e decine di video anonimi, dove si vedono le telecamere smontate o distrutte come trofei, vengono da tempo pubblicati in rete. “Non ho soldi per pagare le multe, non ho soldi per sostituire la mia auto”, dicono alcuni degli intervistati ad Associated Press. La polizia afferma che centinaia di telecamere per la lettura delle targhe sono state danneggiate, disconnesse o rubate.
“Il numero delle telecamere continuerà a ridursi”, ha predetto Nick Arlett, che ha organizzato proteste contro la campagna del sindaco e dice di non sostenere né condannare il sabotaggio ma di prendere atto che “le persone sono arrabbiate”.