Cronache
La ricetta del procuratore Spataro: "Lotta al terrore senza torture"
Nel contrasto al terrorismo non possono essere messi da parte i diritti garantiti dalle democrazie occidentali. Ed e' anche grazie al rispetto di questi diritti che finora in Italia il 'fascino' per il terrore non ha trovato terreno fertile. Intervistato dal magazine italo-britannico Britaly Post, che ha sede a Londra, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, Armando Spataro, ha spiegato come non ci sia al momento "alcuna necessita' che consenta di legittimare pratiche come la tortura e i rapimenti. Le nostre sono democrazie vere e proprie - ha aggiunto - all'interno delle quali non si puo' pensare che in nome della sicurezza un cittadino possa essere soggetto alla lesione dei diritti solo perche' porta un burqa o svolge il ruolo di Imam".
Spataro, che dal 2003 al 2013 fu anche coordinatore presso la Procura di Milano del dipartimento Terrorismo ed Eversione, parlando con il Britaly Post ha poi elogiato la strategia finora adottata dall'Italia: "Penso che l'asse forte europeo della lotta al terrorismo sia quello costituito da Italia, Spagna e Germania, dove esiste una netta suddivisione delle competenze delle varie forze di sicurezza in campo e soprattutto un' ampia condivisione delle informazioni a tutti i livelli". Una situazione quindi molto diversa da quella di altri Paesi, come Francia e Regno Unito, dove "la divisione dei ruoli e' piu' confusa e non sempre le notizie vengono condivise in maniera spontanea e istantanea". Poi, appunto, il rischio terrorismo in Italia. "Credo che da noi il livello di tutela dei diritti da parte delle istituzioni sia un elemento che, pur se e' impossibile prevedere il futuro, ha sin qui contribuito a preservare il Paese da attacchi, evitando che il terrorismo di matrice islamica trovasse terreno fertile su cui crescere". L'intervista e' stata pubblicata questa mattina.