Cronache
Morti bianche da Roma a Milano: le province in cui lavorare è più pericoloso
Incidenti sul lavoro, la classifica italiana che svela dove sono più frequenti e con il numero più alto di vittime
Incidenza della mortalità
Il rischio di morte, provincia per provincia, rispetto alla popolazione lavorativa. L’esplorazione dell’emergenza condotta dagli esperti dell’Osservatorio mestrino va, come sempre, oltre i numeri assoluti, per far emergere il rischio di mortalità, provincia per provincia, valutando dunque i numeri degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa.
In questo caso la maglia nera spetta a Campobasso che rispetto ad un indice di incidenza medio di 27,1 (Im=Indice incidenza medio pari a 27,1 morti ogni milione di lavoratori) fa registrare un dato che è più di quattro volte superiore: 119,9. Seguono: Isernia (98), Ascoli Piceno (87,7), Pescara (75,1), Caserta (64,6), Verbano Cusio Ossola (63,1), Ragusa (62,1), Lecce (58,3), Aosta (55,6), Piacenza (55,1), Alessandria (55), Taranto (53,9), L’Aquila (53,4), Benevento (52,6), Vibo Valentia (52,4).
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“Si tratta di una rilevazione preziosa – spiega il Presidente dell’Osservatorio mestrino – perché consente di definire profondamente forme e contenuti del dramma delle morti sul lavoro. Fornisce, infatti, un reale e concreto indice di rischio di infortunio mortale rispetto alla popolazione lavorativa. E così ad indossare la maglia nera non sono più le province che dominano la classifica dei numeri assoluti. Ma sono altre. Quelle che, nonostante il minor numero di vittime, si rivelano invece essere quelle in cui il rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa risulta essere più elevato. Come a suggerire che in queste province si potrebbe intervenire in modo maggiormente efficace sul fronte della sicurezza sul lavoro, della prevenzione e della formazione”.
"L’analisi - conclude Rossato -"può diventare un utile strumento di riflessione per tutti coloro che si occupano di sicurezza sul lavoro, dalla politica al tessuto produttivo del Paese”.