Cronache

Sanità al collasso, allarme liste d'attesa: oltre un anno per una visita oncologica. La vergogna del sistema italiano 

di redazione

468 giorni per una visita oculistica programmabile e 480 per un controllo oncologico: sono questi i giorni d'attesa per prenotare un controllo in Italia.. L'analisi

Liste d'attesa: la vergogna del sistema sanitario italiano

Che la sanità italiana fosse in crisi non è certo una novità. Ma i numeri presentati dal Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva sono un pugno nello stomaco. 468 giorni per una visita oculistica programmabile, 480 per un controllo oncologico. Tempi d'attesa che si misurano in anni, mentre i pazienti muoiono nell'attesa di una cura che non arriverà mai. E poi ci si chiede perché gli italiani smettono di curarsi. Nel 2023, ben il 7,6% dei cittadini ha rinunciato alle cure. Tradotto: circa 1 italiano su 13 decide di non farsi curare, perché il sistema non glielo permette. E il 4,5% lo fa proprio a causa delle liste d'attesa interminabili. Numeri da terzo mondo, non da un Paese che si definisce sviluppato.

E non parliamo di casi isolati. Al Sud, dove le disuguaglianze sociali sono già evidenti, la situazione è ancora peggiore. Il tasso di rinuncia alle cure sale al 7,3%, con picchi che fanno rabbrividire in Calabria, dove solo il 45% dei progetti legati alle strutture sanitarie territoriali è stato completato. Al Nord, la situazione non è tanto migliore, con il 7,1% di persone che scelgono di non curarsi. Cosa si aspetta a intervenire? Intanto, l'effetto domino delle mancanze del sistema si abbatte sui medici di base. Visite flash, tempi d'attesa lunghi e un rapporto sempre più compromesso tra medico e paziente. Triplicate le segnalazioni di disservizi negli ultimi cinque anni. Ma cosa deve fare un cittadino quando il proprio medico di famiglia è schiacciato dal peso di un sistema in caduta libera? Nel frattempo, i fondi del Pnrr, che avrebbero dovuto dare ossigeno al sistema, restano un miraggio. Le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, che dovrebbero essere la soluzione, sono bloccati da inefficienze e ritardi. E mentre si attende, la gente soffre. O peggio, muore.

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