Cronache
M5s, privatizzazione della sicurezza e smart intelligence. Il piano
Il M5s presenta il suo piano su sicurezza e servizi segreti. Tra privatizzazione e partecipazione diretta dei cittadini
IL PIANO M5S SU SICUREZZA E SERVIZI SEGRETI
Sicurezza partecipata, privatizzazione, smart intelligence. Sono le parole chiave del piano del Movimento 5 Stelle per quanto riguarda i delicati settori di sicurezza e servizi segreti, tanto dibattuti negli scorsi mesi e negli scorsi giorni dopo l'ondata di attentati che ha colpito l'Europa e in particolare l'ultimo attacco di Manchester. Sul blog di Beppe Grillo, infatti, è apparso un articolo firmato da Umberto Saccone, un passato tra Arma dei Carabinieri, Sismi e security dell'Eni.
IL MANIFESTO DELL'EX CARABINIERE SACCONE
Quello proposto da Saccone è un vero manifesto programmatico per il M5s. "È compito degli enti locali stimolare una simile dinamica partecipativa, poiché il senso di appartenenza permette di creare legami sociali, in grado di superare la logica della paura; gli enti locali dovrebbero anche suscitare, attraverso un dialogo costante con i cittadini, una responsabilità sociale condivisa del processo decisionale in materia di sicurezza", scrive Saccone. "Nel campo della prevenzione sociale, la sicurezza partecipata interseca il concetto di sicurezza urbana e ne costituisce l’applicazione operativa, manifestandosi nella produzione di condizioni utili a migliorare la qualità della vita e a garantire il pieno godimento dello spazio urbano. Si passa infatti da un’organizzazione piramidale in cui gli attori istituzionali si trovano in una sequenza di livelli dal più elevato e centrale a quello più basso e periferico (Ministero dell’Interno – Forze di polizia – cittadini), ad una struttura delle relazioni di natura paritaria, descrivibile attraverso la metafora della rete, di cui ciascuna agenzia costituisce uno snodo".
SICUREZZA PARTECIPATA E SMART CITY
A proposito di sicurezza partecipata, Saccone fa l'esempio di Los Angeles, "modello di smart city, i dati che arrivano dai vari dipartimenti, dal trasporto pubblico alla polizia, fino alla raccolta di rifiuti e ai vigili del fuoco, sono in un solo luogo; la segnalazione di un incidente, l’apertura di un cantiere, il crearsi di un ingorgo, persino una rapina, confluiscono in un sistema che reagisce nell’immediato trasversalmente, agendo sui semafori, inviando percorsi alternativi agli automobilisti con l’app Waze, che in città conta circa due milioni di utenti; è dunque l’analisi dei dati che porta ad una gestione più efficiente dei servizi e questo accade anche nei progetti di crime mapping, in cui le amministrazioni locali svolgono un’opera di vera e propria mappatura del crimine, in modo da analizzare e identificare le zone urbane maggiormente a rischio, al fine di prevenire fenomeni di criminalità attraverso l’adozione di misure di sicurezza".
APERTURA ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SICUREZZA
Poi l'apertura alla privatizzazione della sicurezza. Saccone propone la condivisione con i cittadini di “modelli di monitoraggio informale e coordinato del territorio, ad esempio attraverso corsi finalizzati a fornire una formazione adeguata ai privati, in relazione ai concetti di prevenzione, diritto, dovere, regole, responsabilità, anche grazie all’aiuto di ex poliziotti o ex carabinieri” e poi apre alla privatizzazione della sicurezza. “Da un lato i tagli alla spesa pubblica inducono le amministrazioni centrali e locali a contrarre i servizi prestati ai cittadini e a esternalizzare alcune funzioni – scrive nell’ultima parte del post -, dall’altro lato cresce la domanda di sicurezza privata presso le aziende e il terziario. D’altra parte, il coinvolgimento di soggetti privati come le imprese, che per definizione perseguono il profitto, deve implicare un efficace controllo sul loro operato da parte delle Istituzioni. A questo riguardo, potrebbe rivelarsi proficuo consentire lo scambio di immagini raccolte da sistemi di videosorveglianza privata con le Forze dell’ordine, nonché favorire la circolazione di immagini registrate da sistemi di vigilanza degli edifici pubblici presso i competenti uffici della Polizia di Stato".