Cronache

Maltempo in Emilia Romagna, non è tutta colpa della crisi climatica. Ecco perché

di Franco Pasqualetti

"Dagli anni 2000 fenomeni estremi sull'Italia: in passato le amministrazioni hanno provveduto ad ampliare i sistemi fognari e a pulire gli alvei dei fiumi, mentre ora questo non si verifica più"

Maltempo in Emilia Romagna, che cosa c'è dietro agli eventi estremi? Parla Antonio Sanò, meteorologo e fondatore de ilmeteo.it. L'intervista di Affari 

La tempesta che ha colpito l'Emilia Romagna, le bombe d'acqua che stanno sempre di più devastando l'Italia, gli allagamenti e i disagi continui legati al maltempo. Che cosa sta succedendo al clima? Dopo l'emergenza che ha messo in ginocchio le province di Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, provocando centinaia di sfollati dopo le evacuazioni, Affaritaliani.it ha interpellato Antonio Sanò, meteorologo e fondatore de ilmeteo.it, che ha analizzato più vicino il fenomeno degli eventi estremi, una croce ormai per il nostro territorio. 

Nonostante si sapesse dell'arrivo di Boris, la tempesta che ha colpito l'Emilia Romagna ha provocato danni ingenti al territorio. Un fenomeno che, ormai, sembra in aumento in Italia 

In realtà no, la devo contraddire: analizzando i dati storici che abbiamo da 25 anni a questa parte non c'è stato, in questo ultimo periodo, un aumento esponenziale di precipitazioni. Più o meno la quota di pioggia che cade è sempre la stessa, sono aumentate invece la forza e l'intensità dei temporali. 

Che cosa intende?

Se fino a 10 anni fa la pioggia caduta oggi in Emilia Romagna veniva spalmata su un tempo di tre o quattro ore, oggi abbiamo lo stesso livello di precipitazioni in 20 minuti o mezz'ora. È normale che fognature e sistemi idrici vadano al collasso. 

Una situazione irreversibile dunque

Sicuramente questo fenomeno è dovuto al riscaldamento della Terra che fa aumentare di densità e carica le nubi, che così scaricano violentemente scrosci d'acqua in tempi brevissimi. Lo stesso vale per le grandinate: avremo sempre più chicchi giganti e a forte velocità. A fronte di questo, i territori dovrebbero adeguarsi. 

In che senso?

Dai primi anni 2000 questi fenomeni si registravano solitamente in Toscana e Liguria, le amministrazioni hanno provveduto ad ampliare i sistemi fognari, a pulire gli alvei dei fiumi, ma questo ora non si verifica più. Oggi assistiamo al flagellamento dell'Emilia Romagna e delle Marche e mi viene da pensare che si è costruito molto senza ampliare le infrastrutture idriche per il deflusso delle acque. 

Ma perché questi fenomeni si verificano in particolare in Italia?

Morfologicamente la nostra penisola è piena di catene montuose e collinari che creano dei circuiti per le acque dove prendono velocità verso valle e devastano tutto. Si deve intervenire sul territorio per contrastare un cambiamento climatico che ormai è irreversibile. 

Nei prossimi mesi che cosa dovremmo aspettarci?

Stiamo studiando le carte per previsioni dette a lungo raggio e dai paramenti che abbiamo riscontrato mi sento di prevedere un inverno più rigido degli ultimi cinque anni. 

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